Toccafondi (FI): «Grave aver impedito all'opposizione di poter discutere del rave party»

Questo il testo dell'intervento di Gabriele Toccafondi, vicecapogruppo di Forza Italia:«D'improvviso si scopre che 15.000 persone dal 27 al 29 aprile si accamperanno e vivranno in un'area di castello per un rave party, l'opposizione chiede che lunedì durante il consiglio comunale si possa discutere della questione e lo fa con una mozione firmata dai colleghi di Alleanza Nazionale, la riunione dei capigruppo, ad eccezione dei rappresentanti della Casa della Libertà, si oppone perché a norma di regolamento non è possibile presentare una mozione senza il consenso di tutti i gruppi. Chiediamo che il sindaco riferisca in aula, ma ci viene ribadito che la giunta è autonoma e la decisione di parlare può essere presa solo autonomamente dalla stessa giunta non dietro sollecitazione. Chiediamo di fare una domanda di attualità, ma queste si possono fare solo dopo che l'ordine dei lavori è stato predisposto e per fatti di cui non si era ancora a conoscenza: a norma di regolamento, quindi, non se ne può discutere. Fare un'interrogazione non è sufficiente perché, benché con carattere di urgenza, occorrono 10 giorni prima di poterla inserire nel programma della nostra assemblea.Insomma a "norma di regolamento" ma soprattutto per volontà precisa della maggioranza, lunedì in consiglio comunale non potremmo sapere perché arrivano 15.000 persone, chi ha organizzato l'evento, chi ha la responsabilità dell'evento, se vi sono autorizzazioni, se ci sono costi e chi li sosterrà. Ma soprattutto se le "regole" adottate per questo rave praty valgono per tutti, ma non potremmo fare nessuna domanda, anzi la potremmo anche fare, ma non possiamo chiedere che vi sia risposta ai quesiti che avanzeremo. Abbiamo ancora una volta l'impressione che sindaco e maggioranza non abbiano compreso la gravità del problema di carenza di un sistema di regole e di garanzie per i consiglieri.Per questo motivo solo a febbraio abbiamo abbandonato l'aula del consiglio comunale e non abbiamo partecipato ai lavori di assemblea e commissioni per una settimana perché, a Palazzo Vecchio, l'agibilità politica è a rischio».(fn)