Intitolato a Evaristo Caroli "Gratta", il giardino di piazza dei Ciompi

Il suo nome era Evaristo Caroli, ma tutti lo conoscevano come "Gratta". Quel nome, negli anni del dopoguerra, evocava spettacoli circensi in arene più o meno improvvisate. Piazza dell'Isolotto, Ponte di Mezzo, piazza Tasso, via Pietrapiana, piazza del Carmine, giardino di Boboli, Campo di Marte erano alcune sedi dove in campeggiava il tendone con la scritta "Circo Caroli", che rappresentava divertimento per grandi e piccini.Da oggi il giardino di piazza dei Ciompi porterà il suo nome: "Giardino del Gratta Evaristo Caroli artista circense 1903-1989". Alla cerimonia di intitolazione hanno partecipato l'assessore alla toponomastica Eugenio Giani, il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi e i figli di Caroli Graziella, Felice, Giancarlo, Oriella e Sergio e il noto cantante fiorentino Narciso Parigi."La giornata di oggi – ha sottolineato l'assessore Giani – è il riconoscimento di uno dei quartieri più popolari della città, che insieme a San Frediano è la massima espressione della fiorentinità, a un artista che, pur non essendo fiorentino, era entrato nel cuore della città. Con il tendone del Gratta i fiorentini hanno conosciuto l'arte del circo e hanno trascorso giornate indimenticabili in periodi difficili come quello del dopoguerra e della ricostruzione. Con l'intitolazione di questo giardino vogliamo dirgli grazie Gratta"."Con la cerimonia di oggi si chiude un ciclo di intitolazioni a personaggi importanti di luoghi simbolo del quartiere" ha aggiunto il presidente Marmugi riferendosi al giardino in via dell'Agnolo intitolato al vicepresidente del Quartiere Alessandro Chelazzi scomparso nel giugno scorso. "Con la sua arte il Gratta ci ha lasciato in eredità una serie di valori tra cui il sorriso e ha fatto riscoprire ai fiorentini il sapore del divertimento senza mai eccedere e scivolare nella volgarità".Nato a Este, in provincia di Padova, nel 1903 da famiglia circense ereditò da uno zio il nome d'arte "Gratta". Sposato con Sara Pellegrini, ebbe sei figli: Graziella, Felice, Marisa, Giancarlo, Oriella e Sergio, tutti protagonisti dei suoi spettacoli. Il suo circo arrivò a Firenze nel dopoguerra e conobbe una eccezionale popolarità. Fra i suoi più celebri estimatori si possono ricordare Gino Bartali, Federico Fellini e il pittore Rodolfo Marma, anche se il "suo" pubblico erano i cittadini di Firenze e della periferia. Il circo visse fino al 1979, quando il "Gratta" si ritirò con la moglie a Porto San Giorgio, dove morì nel 1989.(fd)