Riunione della commissione sanità sull'accesso all'area dell'ospedale di Santa Maria Nuova

La nuove regole per l'accesso nell'area dell'ospedale di Santa Maria Nuova sono state discusse, questa mattina, durante una riunione della commissione per le politiche sociali e della salute. Erano presenti anche il vicesindaco Giuseppe Matulli, il direttore sanitario Geddes, un dirigente dell'Ataf e il nuovo "mobility manager" dell'asl 10.«In un clima di collaborazione – hanno spiegato la presidente della commissione Susanna Agostini ed i capigruppo Giovanni Varrasi (Verdi) e Anna Nocentini (Rifondazione) - sono stati definiti numerosi argomenti. C'è anzitutto un giudizio positivo sul ruolo della barriera ztl in via Alfieri, non risultando particolari disagi per gli utenti dell'ospedale, né diminuite le prestazioni ospedaliere sia ambulatoriali che d'urgenza sia di giorno che di notte. Valutiamo poi attentamente sulla disponibilità dell'Ataf a potenziare con un bussino elettrico il servizio verso Santa Maria Nuova, già servita da due linee che passano ogni tre minuti. Condividiamo poi le strategie che, con l'avanzamento dei lavori, riguarderanno gli arrivi delle ambulanze da via Portinari. Resta ancora aperto il problema della collocazione a posteggio dei motorini e delle biciclette che, a tutt'oggi, sono i mezzi di trasporto preferiti dagli operatori dell'ospedale per arrivare sul posto di lavoro e che verranno sacrificati dall'evoluzione dei lavori sotto il porticato e davanti a Santa Maria Nuova».«Nel corso della riunione – hanno aggiunto i tre consiglieri - abbiamo sollecitato il vicesindaco Matulli, che d'altra parte aveva portato avanti un'iniziativa simile, ad avviare una fase di confronto con la Cassa di Risparmio di Firenze che possiede spazi limitrofi all'ospedale e che potrebbero essere utilizzati per la sosta dei mezzi poco o per niente inquinanti. Pensiamo che il nuovo ruolo del "mobility manager" debba prevedere, come elemento fondamentale, lo spazio per biciclette e motorini e non come problema accessorio o residuale. In questo senso, la nostra cultura istituzionale deve ancora un po' crescere». (fn)