Sabato in Palazzo Vecchio si discuterà di spese militari e commercio delle armi

Quanti soldi il Governo investe per le spese militari? Chi produce le armi diffuse nel mondo? Chi le vende? Sono alcune delle domande a cui si cercherà di trovare una risposta durante la giornata che si terrà prossimo nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio promossa dalla presidenza del consiglio, dalla commissione per la pace e la soplidarietà internazionale, dal gruppo fiorentino Territori disarmanti e dalle Rete Italiana per il Disarmo.L'iniziativa è stata presentata questa mattina dal presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, dal consigliere Gregorio Malavolti dell'Arci, da Andrea Montagni della Cgil Firenze, Gianna Maschiti della Rete Lilliput, Massimo Torelli del Comitato Fermiamo La Guerra, Marco Sodi della Fucina per la Nonviolenza e da Silvano Ariani del Filo Rosso.In particolare durante i lavori del convegno, che si aprirà alle 9.30, si parlerà dell'industria bellica toscana, delle esperienze di riconversione e del commercio internazionale delle armi. Verrà inoltre approfondito il tema della riduzione delle spese militari e nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori, ci sarà un dibattito a più voci dove interverranno fra gli altri: il sottosegretario alla Difesa Forcieri e il sottosegretario alle attività produttive Giaretta.«Questa giornata arriva dopo una serie di incontri che abbiamo fatto tra enti locali e associazioni - ha spiegato Gregorio Malavolti - per promuovere e approfondire il tema del disarmo. Tanti sono gli enti locali coinvolti a partire dalla province di Milano, Brescia Napoli,Genova, Bolzano e il comune di Venezia e in ogni città stiamo preparando giornate simili a quella che si svolgerà qui a Firenze».«Nella nostra città – ha proseguito Malavolti - la campagna non si limiterà al 14 aprile ma già in questi giorni stiamo facendo volantinaggio in città per informare e sensibilizzare su queste tematiche».«Palazzo Vecchio si dimostra ancora una volta il luogo del dialogo, quella di sabato sarà una giornata dove interverranno più voci – ha commentato il presidente Cruccolini - e dove assieme ai movimenti ci sarà un dialogo aperto anche con i rappresentati del Governo per capire le scelte fatte e quelle che saranno le decisioni future. Deve arrivare un segnale forte – ha aggiunto il presidente del consiglio comunale - affinché i soldi destinati alle spese militari siano destinati alla ricerca o alla scuola o in altri settori che necessitano di risorse, come gli enti locali e l'università . Il fatto che quest'iniziativa – ha concluso Cruccolini - coinvolga vari enti locali significa che non solo Firenze ma anche altre città si vogliono impegnare sul tema della pace e del disarmo».Durante il convegno ci saranno anche gli interventi del segretario della Camera del Lavoro di Firenze Alessio Gramolati, della presidente dell'Arci Firenze Francesca Chiavacci, di Stefano Marini dell'associazione Enti locali per la pace e di Salvatore Amura della Rete del Nuovo Municipio. Sabato verrà inoltre distribuita una cartolina da inviare al Governo per indicare in quali altri settori utilizzare i soldi destinati alle spese militari». (fn)