Stella e Bosi (FI): «Impegno della giunta per salvare la libreria Le Monnier»
Una mozione per impegnare la giunta «ad attivare tutti gli strumenti necessari per salvare la libreria Le Monnier» è stata presentata dai consiglieri di Forza Italia Enrico Bosi e Marco Stella.«Vogliamo una gravissima perdita sia di immagine che di sostanza per la nostra città hanno sottolineato i due esponenti del centrodestra per Firenze la libreria Le Monnier non è una semplice libreria, è molto di più. Aperta nel 1926, all'interno di un edificio del '600, a due passi da Palazzo Pandolfini, nel centro storico, davanti ai suoi scaffali è passata mezza cultura italiana, da Marinetti a Papini, da Einaudi a De Robertis, da Bargellini a Montale, da Luzi a Spadolini. Oggi la libreria Le Monier si trova in via San Gallo, la via dei libri. L'idea di vederla chiusa sarebbe una ferita indelebile per tutta la nostra città. Per questo motivo dobbiamo mettere in campo tutti gli strumenti che la politica ha per salvare la storica libreria, e i 14 dipendenti che quotidianamente lavorano con passione».Stella e Bosi chiedono all'amministrazione di «promuovere consultazioni con la società "Città di Firenze srl", attuale proprietaria della libreria, finalizzate al mantenimento dell'attivita' degli attuali livelli occupazionali»; di «farsi promotrice, se necessario, di incontri e consultazioni volti all'individuazione di un imprenditore in grado di rilevare e mantenere nel tempo l'attività della Le Monnier, sulla falsariga di quella approvata all'unanimità in consiglio regionale».«E' anche necessaria hanno concluso i due consiglieri di Forza Italia una riflessione su come possiamo arginare la dismissione dei nostri locali storici, come ad esempio le librerie, anche attraverso lo strumento urbanistico, così come fu prospettato dall'assessore Gianni Biagi nel 2004, che intendeva inserire una norma di salvaguardia urbanistica inserendo un nuovo simbolo di funzione anche per lelibrerie. Non possiamo permettere che il nostro centro storico sia invaso soltanto da marchi internazionali che non hanno niente a che vedere con il patrimonio storico culturale di Firenze». (fn)