Testamento biologico, Varrasi (Verdi): «Niente semplificazioni laiciste. C'è bisogno di riflessione e rispetto per la complessità del problema»
Questo il testo dell'intervento del capogruppo dei Verdi Giovanni Varrasi:«La cultura profonda degli ambientalisti e dei Verdi, ha sostenuto il Capogruppo Giovanni Varrasi, si basa su tre caposaldi: il rispetto della vita, la consapevolezza dell'esauribilità delle risorse e la conoscenza, il rispetto e la tutela delle biodiversità.Il primo punto, il rispetto della vita, ci porta a difendere le foche di luoghi lontani nel mondo, cogliendo la barbarie della loro uccisione e facendo prevalere questo sentimento rispetto alle esigenze degli imprenditori delle pellicce e ancora addolorarci, come tanti cittadini, quando la fuoruscita di petrolio, in seguito ad incidenti sul mare, ci mostra la morìa di pesci o l'immagine di gabbiani "incatramati" e destinati a morire.Sempre per questo motivo proponiamo un approccio serio e restrittivo alla Legge 194, che pur riteniamo drammaticamente necessaria a tutela della donna.La esauribilità delle risorse, se diventa consapevolezza continua e profonda, muta in realtà non solo l'approccio politico ai problemi ma anche la modalità di rapportarci alle nostre vicende quotidiane, perché strettamente collegata alla nostra stessa "esauribilità".Come nelle vecchie famiglie contadine i pochi mezzi a disposizione valorizzano alimenti come il pane, l'olio, una piccola quantità di carne, così nelle nostre civiltà opulente, dove il senso degli oggetti, delle relazioni, dei valori, è talvolta svilito, diventa importante valorizzare il territorio, l'acqua, il sole, la qualità dell'aria, di nuovo gli ingredienti della vita biologica e dell'esistenza.Il concetto più pertinente rispetto al tema in oggetto è però quello della biodiversità.La biodiversità è un'idea che non va lasciata agli zoologi o ai botanici, ma va assunta dalla cultura generale e dalla politica. E' da questa idea che nasce il rispetto delle varie razze umane, delle diverse religioni, dei diversi modi di essere delle persone. La biodiversità riguarda non solo il colore degli occhi o la stazza fisica ma anche il carattere, i linguaggi, persino le scelte sessuali. Per questi motivi la posizione della Chiesa sui "Dico" appare banale, povera, sbagliata. Ci sono tanti modi di amarsi con un gradiente più o meno forte di serenità, dolore, difficoltà, solitudine.E poi le differenze di età.I bambini, per cui l'industria farmaceutica e lo Stato prevedono recentemente la somministrazione di psicofarmaci che regolerebbero le loro inquietudini, le loro dolorose passività, le loro dirompenti ribellioni. Gli adolescenti, con i loro desideri di libertà e l'inconscio moto autodistruttivo, che intendiamo regolare sia con un permissivismo indifferente che con un rigorismo non ben calibrato. Gli anziani con le loro malattie e la difficoltà sociale di farsene carico.E infine la differenza fra sani e malati, a livello mentale e organico. Anche su questo versante, la società ha espresso posizioni via via diverse, prima di esclusione assoluta poi di inclusione e di cura.In fondo il filo concettuale che unisce questa riflessione è quello che la vita è un valore da rispettare, che la vita è delicata ed esauribile, che la vita ha tante facce, si esprime attraverso movimenti tortuosi e complessi e che la visione più moderna che noi possiamo esprimere è proprio quella di tenere conto di tutta questa complessità, con fatica ma necessariamente.I tempi moderni portano avanti però un'altra visione: l'intrecciarsi delle ragioni sempre più aggressive dell'impresa che fa dell'accumulazione di denaro l'unico valore, lo svilupparsi di un laicismo sempre più spregiudicato le cui conseguenze negative sulla società italiana Pier Paolo Pasolini aveva delineato già 40 anni fa, il desiderio edonistico di liberarsi dei pesi e delle complicazioni, porta a sviluppare idee come quelle sull'eutanasia su cui noi intendiamo riflettere prudentemente.Se è vero infatti che un certo accanimento terapeutico risulta, pur con dispiacere, inutile e costoso per la comunità, è altrettanto vero che tantissimi medici si battono, da soli, per far prevalere in situazioni difficili la vita sulla morte.Quale messaggio di fondo consegniamo alla classe medica e a tutti i cittadini? Non si corre il rischio attraverso questi provvedimenti di far passare sotterraneamente, l'idea che, quando qualcuno è vecchio e troppo malato, debba essere lasciato al suo destino?Né possiamo sottacere il pericolo che decisioni eutanasiche possano essere determinate da pressioni testamentarie o legate al commercio di organi.Per tutti questi motivi, pur votando a favore sul provvedimento denominato "Testamento biologico", chiediamo che il dibattito che non si esaurisca nelle aule consiliari o del Parlamento, ma diventi riflessione di tutto un popolo».(fn)