Giocoli (FI): «Il sindaco assuma iniziative a sostegno della famiglia»

L'amministrazione definisca programmi per la tutela, il sostegno e la valorizzazione della famiglia costituzionalmente riconosciuta. L'invito è contenuto in una mozione presentata dalla consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli.«Un analogo documento - ha spiegato l'esponente del centrodestra - è stato approvato all'unanimità dal consiglio provincio di Arezzo, anche con il voto otato anche dalla sinistra radicale. Così la consigliera regionale Stefania Fuscagni ha ritenuto opportuno che su queste proposte si esprimessero tutte le assemblee elettive della Toscana».«Secondo l'articolo 29 della costituzione italiana – scrive Bianca Maria Giocoli – "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato all'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare". L'articolo 31 sottolinea che "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose". Lo stesso Statuto della Regione Toscana, seppure riconosce le altre forme di convivenza, si impegna a tutelare e valorizzare le famiglia fondata sul matrimonio».La mozione invita quindi il sindaco «ad individuare le risorse necessarie all'attuazione delle iniziative a sostegno della famiglia».Intanto i consiglieri regionali di Forza Italia hanno presentato una proposta di legge «per la promozione e la valorizzazione delle famiglie toscane». (fn)Questo il testo della mozione:MOZIONEOggetto: invita il Sindaco ad assumere iniziative a sostegno della famigliaIL CONSIGLIO COMUNALERicordato l'art. 29 della Costituzione italiana secondo cui "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato all'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare";Ricordato che l'art. 31 della Costituzione recita "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose";Visto che lo Statuto della Regione Toscana, seppure riconosce le altre forme di convivenza, si impegna a tutelare e valorizzare le famiglia fondata sul matrimonioINVITA IL SINDACOA promuovere la definizione di programmi vòlti alla tutela, al sostegno e alla valorizzazione della famiglia costituzionalmente riconosciuta;ad individuare le risorse necessarie all'attuazione dei suddetti programmi.Bianca Maria GiocoliFirenze, 29 marzo 2007Questo il testo della proposta di legge regionale:"Interventi per la promozione e la valorizzazione delle famiglie toscane"Relazione di accompagnamento alla proposta di legge "Interventi per la promozione e la valorizzazione delle famiglie toscane"Gli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione italiana prevedono per la famiglia naturale fondata sul matrimonio uno speciale regime di agevolazione e di favore riconoscendone il ruolo sociale ed economico. La Carta costituzionale, quindi, traccia una chiara linea distintiva tra i singoli, in quanto singoli o associati in "formazioni sociali", a cui la Costituzione garantisce tutela, e la famiglia naturale fondata sul matrimonio per la quale la Carta costituzionale prevede un regime di favore e di valorizzazione anche attraverso provvidenze economiche soprattutto per le famiglie numerose. La prassi non ha ottemperato a tale obbligo costituzionale non riconoscendo alla famiglia costituzionalmente definita quel regime di favore previsto. L'affermazione di politiche astrattamente "egualitarie" ha finito per sfavorire le famiglie italiane soprattutto quelle numerose e meno abbienti.Tale violazione di fatto della Costituzione italiana è stata, come è noto, frutto di un tacito e ferreo accordo tra la DC e il PCI su due punti fondamentali, peraltro tra loro strettamente connessi, e cioè: la famiglia e la scuola (si pensi al dato italiano,unico in Europa, che vede la scuola pubblica statale a circa il 97% e una residuale scuola pubblica non statale intorno ad un insignificante 3%).Questa tendenza ha fatto sì che, mentre negli altri paesi europei si è provveduto a mettere in atto interventi massicci in favore delle famiglie (si pensi al "quoziente familiare" introdotto in Francia già dal 1974), in Italia si è continuato ad ignorare le urgenze legate alla famiglia e alla natalità. Oggi il risultato è sotto gli occhi di tutti e si presenta incontestabile: famiglie con sempre maggiori difficoltà economiche; giovani coppie che, pur riconoscendo il valore del matrimonio, preferiscono non uscire dal contesto familiare di provenienza e rendere socialmente precario il loro legame; donne che partecipano meno che in altri contesti al mercato del lavoro e contemporaneamente, oltre che paradossalmente l'Italia è caratterizzata dal più basso tasso di natalità al mondo. Riteniamo che sia necessario mettere in campo, a livello regionale oltre che nazionale, interventi di politica sociale finalizzati a modificare le tendenze sopra indicate e pensiamo anche che nessun cambiamento di marcia sia possibile senza una duplice strategie culturale. Da una parte, infatti, è necessario superare la "melma ideologica" e svincolare le questioni legate alla famiglia da provvedimenti, quali i DICO, connotati da una valenza più ideologica che sociale nel contesto del Paese. Dall'altra appare necessario mutare l'approccio politico collocando le politiche familiari nell'ambito della promozione piuttosto che in quello dell'assistenza e della residualità degli interventi come avviene in Regione Toscana.Le politiche familiari, infatti, sono ormai entrate all'interno delle politiche sociali e relegate esclusivamente a situazioni di disagio e di difficoltà escludendo ogni tipologia di intervento rivolto in termini promozionali e di investimento. La filosofia di fondo di questa proposta di legge è, accanto agli ovvi provvedimenti di tipo assistenziale, predisporre una "rete" di iniziative di tipo promozionale facendo sì che la famiglia sia posta al centro di azioni legate non solo a situazioni di difficoltà ma anche a condizioni di crescita.La Regione Toscana, trovandosi oggi una riconosciuta condizione di stagnazione economica molto vicina alla recessione tale che le famiglie toscane trovano maggiori difficoltà a rispondere a quelle domande di crescita e di sviluppo caratterizzata da una tendenza molto negativa di natalità, deve trovare, nella promozione delle famiglie toscane, una reale leva positiva per lo sviluppo di tutto il sistema regionale toscano.Questo interesse nuovo ed inedito nei confronti della famiglia, grande assente dalle politiche regionali che affrontano la questione solo in maniera parcellizzata e "dispersa", riteniamo possa essere la giusta traduzione di quella necessaria discontinuità di cui la Toscana ha bisogno; una discontinuità che investe non solo le strutture ma anche le famiglie toscane che da sempre rappresentano, nonostante la disattenzione della politica, il punto centrale della crescita economica, sociale e culturale dei nostri territori.Con la presente proposta di legge intendiamo dare alla famiglia maggior dignità politica e adeguata unitarietà legislativa nella convinzione, culturale prima che politica, che sia tempo che le Istituzioni, ognuna nell'ambito delle proprie competenze, diano concretezza al dettato costituzionale e quindi riconoscano alle famiglie un regime di favore e una serie di politiche di valorizzazione.La presente proposta di legge è costituita da 11 articoli.Articolo 1: finalità.Articolo 2: sostegno economico per le giovani coppie.Articolo 3: sostegno economico per le famiglie costituite.Articolo 4: sostegno economico per le gestanti.Articolo 5: piani territoriali degli orari e dei servizi.Articolo 6: promozione del turismo familiare.Articolo 7: promozione e sostegno delle organizzazioni familiari.Articolo 8: priorità e criteri.Articolo 9: regolamento di attuazione.Articolo 10: clausola valutativa.Articolo 11: norma finanziaria.Art. 1(Finalità)La Regione Toscana, in osservanza dei principi sanciti dagli articoli 2,3,29,30 e 31 della Costituzione ed in attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettera g), dello Statuto, nonché nel rispetto dei trattati internazionali in materia, sostiene la famiglia come nucleo fondante della società, valorizza, promuove e tutela il benessere della persona e favorisce iniziative dirette alla realizzazione di condizioni di favore per le famiglie toscane.La Regione riconosce la soggettività sociale della famiglia e l'importanza dei nuclei familiari nel contesto socio-economico regionale.Ai fini della presente legge la famiglia è considerata solo quale società naturale fondata sul matrimonio, ai sensi dell'articolo 29 della Costituzione. Per nucleo familiare si intende, oltre alla famiglia fondata sul matrimonio, i nuclei composti da persone unite da vincoli di parentela, adozione o affinità. Il concepito è considerato componente del nucleo familiare.Art. 2(Sostegno economico per le giovani coppie)Al fine di favorire la nascita delle famiglie, la Regione sostiene coloro che intendono contrarre matrimonio e si impegna a:a) concedere prestiti a tasso agevolato e la prestazione di garanzie sussidiarie per l'acquisto o la ristrutturazione della prima casa, sulla base di convenzioni con banche o istituti finanziari;b) stipulare convenzioni con istituti finanziari, assicurativi e previdenziali per incentivare l'offerta di alloggi in locazione nei comuni ad alta densità abitativa;c) provvedere al rimborso delle spese relative alla prima attivazione dei servizi di fornitura di acqua potabile, energia elettrica e gas nell'abitazione coniugale;disporre il rimborso, per i primi due anni di matrimonio, di una somma pari al trenta per cento delle spese riguardanti l'imposta comunale sugli immobili (ICI) e la tassa di igiene ambientale dovute per l'abitazione coniugale;Per giovani coppie si intende quelle in cui entrambi i componenti non abbiano superato il trentacinquesimo anno di età. La mancata celebrazione del matrimonio entro un anno dalla concessione dei benefici, comporta la revoca degli stessi e il recupero delle somme erogate con l'applicazione dei correnti tassi di interesse bancari.La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con regolamento, le modalità di accesso ai benefici, gli indirizzi per la concessione degli stessi da parte dei comuni, singoli e associati, le fasce di reddito dei destinatari dei benefici e le modalità operative necessarie per dare attuazione agli interventi previsti dal presente articolo.Art. 3(Sostegno economico per le famiglie costituite)Al fine di promuovere e valorizzare le famiglie toscane, la Regione si impegna a:a) applicare il quoziente familiare per tutte le imposte regionali ed il sistema tariffario regionale. Il quoziente familiare è determinato in base ai seguenti elementi:1) reddito complessivo;2) numero dei componenti la famiglia;3) presenza nel nucleo familiare di:3.1) soggetto portatore di handicap fisico e/o psichico;3.2) anziano non autosufficiente;3.3) soggetto in situazione di particolare disagio psicofisico.b) concedere un assegno alle famiglie che optano per il corso degli studi dei figli per l'iscrizione ad istituti parificati non statali;c) sostenere con una quota percentuale le spese per la mobilità degli studenti-pendolari;d) compartecipare, da un minimo del venti per cento e fino a un massimo del cinquanta per cento, alle spese di locazione degli alloggi per gli studenti universitari fuori sede iscritti ad uno degli atenei toscani;e) incentivare le aziende toscane per l'apertura e la gestione di nidi aziendali;f) erogare contributi alle famiglie con persone portatori di gravi disabilità per l'acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati utili a supportare il singolo soggetto disabile e la sua famiglia, nella realizzazione di progetti individualizzati di integrazione sociale, lavorativa, scolastica o di sviluppo dell'autonomia;g) erogare, attraverso convenzioni con istituti di credito, prestiti d'onore a tasso agevolato, da restituire secondo piani di rimborso concordati, per l'assolvimento dei compiti genitoriali;h) compartecipare fino a un massimo del cinquanta per cento alle spese annuali sostenute per l'assistente familiare e per la "baby sitter";i) mettere in atto una serie di iniziative per le famiglie toscane che intraprendano percorsi di adozione internazionale e contribuire alle spese da sostenersi;l) mettere in atto una serie di iniziative di accompagnamento legale a sostegno di quelle famiglie cui un componente è vittima di raggiri che mediante tecniche di condizionamento della personalità o di suggestione praticate con mezzi materiali o psicologici, pone la persona in uno stato di soggezione continuativa tale da escludere o da limitarne grandemente la libertà di autodeterminazione;m) sostenere le famiglie nei casi in cui vi si verifichi una delle seguenti condizioni:1) modificazione della situazione lavorativa di uno dei genitori o di entrambi entri i primi otto anni di vita del bambino;2) decesso del familiare percettore del reddito o uscita dal nucleo familiare del soggetto titolare del reddito;3) inabilità temporanea al lavoro di lavoratore autonomo e unico titolare di reddito nell'ambito del nucleo familiare per periodi esorbitanti la copertura assicurativa ovvero in assenza di garanzie assicurative anche individuali.Per famiglie toscane si intendono quelle composte da cittadini italiani e comunitari entrambi residenti in Toscana da almeno dieci anni.La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con regolamento, le modalità di accesso, gli indirizzi per la concessione dei benefici, da parte dei comuni, singoli e associati, le fasce di reddito dei destinatari degli stessi, per gli interventi previsti al comma 1, lettere a) ed l).Gli interventi previsti al comma 1, lettere b),c),d),e), sono attuati con specifiche integrazioni al piano di indirizzo generale integrato (PIGI) di cui all'articolo 31 della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 (Testo unico della normativa della regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro).Gli interventi previsti al comma 1, lettere f), g), h), i) e m) sono attuati con specifiche integrazioni al piano integrato sociale regionale (PISR) di cui all'articolo 27 della legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale).Art. 4(Sostegno economico per le gestanti)Al fine del riconoscimento del valore sociale della genitorialità, la Regione, nell'ambito dei progetti di inclusione e cittadinanza, individua nel PISR interventi specifici per sostenere le gestanti in situazioni di disagio socio-economico per la durata della gravidanza e per i primi sei mesi di vita del bambino. La gestante minorenne ha diritto di accedere alle prestazioni.Art. 5(Piani territoriali degli orari e dei servizi)La Regione sostiene ed incentiva finanziariamente le iniziative dei comuni e dalle comunità montane per la predisposizione e l'attuazione di piani di indirizzo e di regolazione degli orari di cui all'articolo 3 della legge regionale 22 luglio 1998, n. 38 (Governo del tempo e dello spazio urbano e pianificazione degli orari della città). Questi sono diretti al coordinamento degli esercizi commerciali, dei servizi pubblici, degli uffici periferici della pubblica amministrazione, dei trasporti pubblici, delle attività culturali e dello spettacolo.La Regione attiva la concertazione con le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro al fine di agevolate tempi di lavoro e tempi di vita familiare.La Regione promuove intese con i comuni della Toscana per realizzare la "Carta famiglia per i servizi" , quali tra l'altro trasporti pubblici locali, eventi culturali, biglietti per i musei e biblioteche, aggiornata annualmente tenendo conto delle iniziative e delle risorse finanziarie dei singoli comuni.Gli interventi di cui al comma 1. sono attuati mediante il piano di indirizzo e di regolazione degli orari di cui all'articolo 3 della l. r. 38/1998.Art. 6(Promozione del turismo familiare)La Regione favorisce il turismo familiare nell'ambito del territorio regionale e promuove in accordo con l'ANCI Toscana, l'URPT e gli operatori del settore, iniziative per le famiglie con figli.La Regione, attraverso l'APET, sostiene le iniziative di turismo familiare con campagne promozionali mirate.Gli interventi di cui ai commi 1 e 2 sono attuati mediante il piano regionale per lo sviluppo economico di cui all'articolo 2 della legge regionale 20 marzo 2000, n. 35 (Disciplina degli interventi regionali in materia di attività produttive).Art. 7(Promozione e sostegno delle organizzazioni familiari)La Regione riconosce il valore sociale e culturale della solidarietà tra le famiglie e promuove l'attività delle formazioni sociali rivolte a:a) organizzare esperienze di associazionismo sociale per favorire il mutuo aiuto nel lavoro domestico e nella cura familiare;b) svolgere interventi diretti al sostegno delle famiglie;c) favorire le iniziative dei comuni, delle comunità montane e delle province per la diffusione dei contenuti della presente legge alle organizzazioni familiari.La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con regolamento le modalità di accesso ai benefici, gli indirizzi per la concessione, da parte dei comuni, singoli e associati le fasce di reddito dei destinatari dei degli stessi benefici previstiGli interventi di cui al comma 1 sono attuati mediante il PISR di cui all'articolo 27 della l.r.41/2005.Art. 8(Priorità e criteri)L'ordine di priorità degli aventi diritto o i livelli di reddito per l'erogazioni di servizi è stabilito sulla base dei seguenti elementi:a) reddito familiare imponibile;b) numero dei componenti del nucleo familiare;c) presenza nel nucleo familiare di:1) uno o più soggetti portatori di handicap fisico o psichico;2) uno o più anziani conviventi parzialmente o totalmente non autosufficienti;3) uno o più soggetti in situazione di particolare disagio psico-fisico;Per reddito familiare imponibile si intende la somma del reddito imponibile risultante dall'ultima dichiarazione dei redditi diminuito di euro duemilaottocentocinquanta per ogni figlio a carico alla data di presentazione della domanda per l'accesso ai benefici previsti dalla presente legge.Gli importi per i figli a carico previsti dal presente articolo possono essere rideterminati dalla Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, con cadenza biennale e con riferimento alle disponibilità di bilancio, in ragione delle variazioni dei prezzi al consumo accertate dall' ISTAT.Art. 9(Regolamento di attuazione)La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, approva il regolamento di attuazione della presente legge entro centottanta giorni dalla sua entrata in vigore.Art. 10(Clausola valutativa)Entro due anni dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale e alla commissione consiliare competente una relazione che evidenzi lo stato di attuazione della stessa. Successivamente, la relazione viene trasmessa entro il 30 giugno di ogni anno.Art. 11(Norma finanziaria)Agli oneri finanziari derivanti dall'attuazione della presente legge si fa fronte con variazione al bilancio di previsione 2007. Le UPB di riferimento sono:UPB 121 "Interventi per gli Italiani all'estero-spese correnti : stanziamento risorse regionali libere per PIR 2.1" € 0,805UPB 122 "Attività internazionale, cooperazione internazionale, promozione della cultura della pace- spese correnti" € 3,840UPB 243 "Organizzazione del sistema sanitario spese correnti" € 3,600UPB 511 "Interventi intersettoriali finalizzati allo sviluppo economico" € 10,120UPB 515 "Sviluppo locale- spese correnti" € 0,080UPB 532" interventi,incentivi e servizi per lo sviluppo delle attività turistiche e termali -spese di investimento" € 1,70UPB 721 "Funzionamento enti ed agenzie regionali" - € 3,22. Gli oneri per gli esercizi successivi sono determinati e finanziati con le relative leggi di bilancio, fermo restando l'impegno minimo per ogni annualità previsto per l'esercizio corrente.Stefania FuscagniMaurizio DinelliRossella AngioliniAlessandro AntichiPaolo BartolozziAnna Maria CelestiPaolo MarcheschiAlberto MagnolfiPiero PizziAngelo Pollina