Appalti e società partecipate, Checcucci (AN): «Rendere obbligatorio il "codice etico"»
Una mozione per rendere obbligatoria «l'assunzione di un "codice etico" per le società partecipate» è stata presentata dalla consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.«C'è la possibilità scrive l'esponente del centrodestra - di inserire all'interno dei disciplinari di gara una "clausola di gradimento" sul divieto di affidare il subappalto ad imprese che abbiano presentato autonoma offerta alla medesima gara. Tale clausola si trova comunemente all'interno del cosiddetto "codice etico" e prende anzitutto atto dell'evoluzione in termini di concentrazione e aggregazione del mercato imprenditoriale. Ha il precipuo scopo di evitare una riduzione dell'effettivo confronto concorrenziale tra imprese che viene di fatto a crearsi quando l'azienda che si aggiudica la gara offre in subappalto commesse alle concorrenti che vi hanno partecipato e hanno perso».«Tale "codice etico" ha ricordato Gaia Checcucci era stato assunto dalla società Publiacqua spa per le gare che riguardavano lavori sulle reti acquedottistiche ma è stato però ritirato il giorno precedente ad una gara, su presunte richieste che in tal senso erano state avanzate da parte di quelle imprese successivamente coinvolte nella recente inchiesta della procura di Firenze. Tutto ciò è descritto nell'ordinanza cautelare del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze».Secondo la consigliera di AN «l'assunzione della clausola in questione rappresenterebbe una prima forma di autotutela importante che le società partecipate dal Comune potrebbero assumere come regola generale». (fn)Questo il testo della mozione:MOZIONEOggetto: obbligatoria assunzione di un "codice etico " per le società partecipateTENUTO CONTODella possibilità di inserire all'interno dei disciplinari di gara una "clausola di gradimento" sul divieto di affidare il subappalto ad imprese che abbiano presentato autonoma offerta alla medesima gara;che tale clausola, la quale si trova comunemente all'interno del cd "codice etico" , nel prendere atto dell'evoluzione in termini di concentrazione e aggregazione del mercato imprenditoriale, ha il precipuo scopo di evitare una riduzione dell'effettivo confronto concorrenziale fra imprese che viene di fatto a crearsi quando l'impresa che si aggiudica la gara offre in subappalto commesse alle imprese che vi hanno partecipato pur perdendo la stessa;RILEVATOChe il suddetto "codice etico" all'interno del quale sussisteva la predetta clausola, era stato assunto dalla società Publiacqua spa per le gare che riguardavano lavori sulle reti acquedottistiche, per poi essere però ritirato il giorno precedente ad una gara, su presunte richieste che in tal senso erano state avanzate da parte di quelle imprese successivamente coinvolte nelle vicende giudiziarie legate al filone della cd "appaltopoli" di cui all'ordinanza del GIP;CONSIDERATO COMEL'assunzione della clausola in questione rappresenti una prima forma di autotutela importante che le società partecipate dal Comune potrebbero assumere come regola generale per gli appalti di cui sono amministrazioni aggiudicatici, insieme ad altre clausole di tutela, sulla falsariga di quelle che l'Autorità di Vigilanza sui lavori Pubblici ha inserito in alcuni "protocolli di intesa" che essa ha stilato con alcune Amministrazioni, al fine di responsabilizzare i partecipanti alle gare di appalto ed a prevenire le dannose conseguenze di una serie di comportamenti a rischio;SI IMPEGNA IL SINDACO Adare specifiche disposizioni agli amministratori ed ai rappresentanti delle società partecipate dal Comune affinché sia attivino per l'inserimento della clausola di gradimento di cui alla presente mozione in tutte le gare di appalto bandite dalle medesime società;dare specifiche disposizioni affinché gli stessi amministratori e rappresentanti adottino o facciano adottare anche tutte quelle clausole di tutela che servono per favorire il massimo confronto concorrenziale fra imprese che partecipano agli appalti e scoraggiare comportamenti lesivi della concorrenza, attraverso un confronto con la stessa Autorità di Vigilanza sui LL.PP e l'eventuale sottoscrizione di specifici protocolli in tal senso.Gaia Checcucci