Convegno sulle pari opportunità, Nardella (presidente commissione cultura): "Guardare all'Europa come modello per combattere le discriminazioni"
"Questo convegno si inserisce nelle iniziative dell'anno europeo delle pari opportunità. Parlare di quest'argomento in Italia è un'occasione per ribadire che purtroppo abbiamo un primato triste per la forte discriminazione tra generi che c'è nella società e che ha origini culturali". E' quanto ha dichiarato il presidente della commissione cultura Dario Nardella aprendo i lavori del convegno, questo pomeriggio nel salone dei Duecento, "Road Map ad un anno dalla presentazione, prospettive e sfide"."Il processo di integrazione europea è uno strumento di emancipazione che ci spinge a invertire questa rotta ha aggiunto il presidente Nardella -: occorre parlare di pari opportunità come ne parla la Costituzione europea, dove questo concetto è un valore fondamentale e centrale"."Di fronte a questa realtà, il processo di integrazione dell'Unione Europea entra negli stili e costumi di vita e riguarda anche i diritti fondamentali delle persone"."Questa integrazione vive già nei processi di trasformazione della nostra società ha proseguito Nardella - e vorrei sottolineare a tal proposito che sarebbe necessario non solo parlare di pari opportunità sotto un profilo di garanzia in negativo ma di produrre e creare iniziative in positivo affinché la parità fra i generi si possa realizzare concretamente e chi è discriminato possa avere un ruolo da protagonista nella costruzione della società moderna"."In ultima istanza sarebbe necessario guardare all'esperienza innovativa in questo campo di altri paesi europei come la Spagna, dov'è stata appena approvata una legge in tal senso e parlare non solo di parità di generi ma anche fra generazioni poiché nella nostra società essere donne e essere giovani costituisce un handicap ancora più forte"."Infine ha concluso il presidente della commissione cultura e istruzione- vorrei sottolineare anche l'esperienza positiva italiana dei piccoli comuni dove le donne hanno ruoli di grande responsabilità e stanno conquistando progressivamente posizioni importanti". (mf)