Bosi (Fi): "La Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze assorbita dal gruppo Intesa San Paolo nella completa indifferenza"
"Se non fosse stato per la manifestazione dei dipendenti della Cassa di Risparmio di Firenze, preoccupati per il loro futuro lavorativo nel caso ormai certo di un assorbimento della Fondazione da parte del gruppo Intesa-San Paolo, tutta l'operazione sarebbe passata nella più completa indifferenza.Firenze è ormai così abituata al quotidiano scippo di iniziative, manifestazioni ed idee nel campo economico, culturale e commerciale da non aver più nemmeno la forza di reagire o protestare contro questa tendenza che priva la città di risorse, anche insostituibili, e della sua identità.La città ormai si è adagiata sul turismo di massa, veloce, sguaiato e consumistico, di scarsa qualità, nel più completo degrado ed immobilismo economico e culturale, favorito da scelte amministrative sbagliate, come nel drammatico caso di Firenze Fiera che mette a repentaglio perfino Pitti Uomo.Con la perdita della Fondazione i centri decisionali di buona parte del sistema bancario fiorentino, con radicate tradizioni e quindi legato da sempre alla toscanità si allontanano verso il Nord-ItaliaIn tempi non sospetti, per l'esattezza l'8 ottobre 2005, insieme al consigliere Massimo Pieri, davo per scontato l'esito dell'operazione di acquisizione da parte del San Paolo, ma in quel tempo nessuno preso sul serio le nostre preoccupazioni. Anzi qualcuno ebbe a ironizzare giudicandoci "uccelli del malaugurio".Concludevamo il nostro intervento appellandoci alla "speranza che il San Paolo arrivi in città in "punta di piedi" ed operi alla stessa maniera e con la stessa sensibilità che sfoggia a Torino e in tutto il Piemonte, dimostrando così di avere a cuore un fortissimo legame con il nostro territorio così ricco di individualità e di tesori inestimabili". (pc)