Aumento tariffe dell'acqua, Checcucci e Migliori (An): "Non si possono scaricare sulle bollette dei cittadini le inefficienze della società di gestione
"Ogni eventuale idea di aumentare le tariffe dell'acqua deve essere immediatamente riposta nel cassetto dei sogni e restare tale!". E' quanto affermano Gaia Checcucci e Riccardo Migliori, rispettivamente consigliere comunale e parlamentare di Alleanza Nazionale."Quanto appreso dalla stampa cittadina circa la volontà dei vertici di Publiacqua di vedersi riconosciute tariffe più alte deve trovare il no deciso ed irremovibile dall'Autorità d'ambito, organismo preposto a decidere le tariffe e non a subirle a secondo dei desiderata dell'azienda" affermano gli esponenti del centrodestra che aggiungono "preme ricordare che il piano tariffario è parte integrante del piano d'ambito, ovverosia di quel piano degli investimenti ed economico che l'Autorità d'ambito ha approvato e che il soggetto industriale, ovvero Publiacqua, ha accettato nel momento in cui ha preso in carico il servizio. Quindi, anche il socio ACEA, nel momento in cui ha deciso di entrare nella compagine sociale conosceva i termini e le condizioni del Piano d'ambito e le ha accolte". "Sarebbe troppo comodo entrare e modificare la programmazione che si è accettata e sulla base della quale ci si è aggiudicati la gara ribadiscono Checcucci e Migliori se le condizioni variano, anche altri soggetti privati avrebbero potuto essere interessati ad entrare nella compagine di minoranza della Publiacqua".Gli esponenti di Alleanza Nazionale spiegano che nell'ultima revisione tariffaria, iniziata nel novembre 2004, concordata con il Collegio di Vigilanza (Comune Firenze capofila) e conclusasi nel maggio 2006, la tariffa è già stata abbondantemente ritoccata e risulta di 1,50, con un aumento, negli ultimi quattro anni del costo per una famiglia di 5 persone del 30%, cioè di quasi 35 Euro dal 2005 al 2006."Come mai le previsioni di neanche un anno fa non vanno più bene? Chi ha sbagliato nel farle, o meglio, perché modificarle a richiesta?" chiedono Migliori e Checcucci."Preme ricordare aggiungono i due esponenti del centrodestra inoltre, come Alleanza Nazionale ha denunciato da sempre, che nella stessa è ricompresso anche un canone di concessione, ovvero una voce non prevista dal metodo Tariffario ed arbitrariamente inserita con la quale si fanno pagare ai cittadini le reti e le infrastrutture che essi hanno già pagato attraverso la fiscalità generale che ammonta a 0,25 euro per i primi 5 anni, 0,26 euro al decimo anno fino a raggiungere 0,30 euro al ventesimo anno. La tariffa andrebbe casomai ridotta sottolineano Migliori e Checcucci e non aumentata come Alleanza Nazionale ha chiesto tante volte, con il dissenso espresso della maggioranza ed il silenzio di quella sinistra critica e di Rifondazione che inneggiano all'acqua pubblica ed a costi sostenibili"."Si consideri aggiungono i due esponenti di An che nella delibera dell'Autorità in merito alla revisione tariffaria triennale, si rilevano una serie di considerazioni dalle quali emergono giudizi severi e critici nei confronti dell'operato di Publiacqua, (sotto l'aspetto dei ricavi, degli ammortamenti e del rispetto degli standard di servizio) che hanno portato l'Autorità a quantificare il danno per 6.800.000 euro, poi incredibilmente scontati a soli 2 milioni di euro. Perché non è stata in quell'occasione abbassata la tariffa come prevede il contratto di servizio ? Sarebbe davvero paradossale che oltre a non sanzionare la società le si riconoscesse anche un premio con l'aumento delle tariffe!"."L'ingresso dei comuni del Chianti, che si ricorda non hanno l'acqua d'estate ed hanno reti da terzo mondo, non è una giustificazione ribadiscono Checcucci e Migliori così come non lo è la presunta forbice fra l'acqua venduta e quella che si era ipotizzato di vendere: queste sono semmai gravissime carenze sotto l'aspetto pianificatorio che non possono essere scaricate sulle bollette dei cittadini" concludono gli esponenti di An. (mf)