Sanità, Falciani (Sdi): "Razionalizzazione del sistema, centralità del cittadino, superamento dell'aziendalismo"

Questo l'intervento del consigliere Alessandro Falciani (Sdi) illustrato questo pomeriggio durante il consiglio comunale dedicato alla sanità:"I temi che mi pare importante debbano emergere nel Consiglio Comunale odierno dedicato alla Sanità sono: il compimento del percorso di innovazione del sistema regionale, il superamento dell'aziendalismo, il rapporto ospedale territorio e la centralità del cittadino utente".Il consigliere Falciani ha poi posto alcuni punti fondamentali della sanità che sono i cambiamenti del sistema sanitario, il superamento dell'aziendalismo, Rapporto ospedale territorio, Centralità del cittadino utente, fino ad arrivare ai temi di attualità che riguardano la sfera sanità:"I cambiamenti del sistema sanitario:Area Vasta, Società della Salute, Ospedali organizzati in virtù del governo clinico e della rete ospedaliera. Piano Sanitario e legge 40/2005 e 41/2005: dobbiamo andare fino in fondo. Il governo clinico con l'Istituto Trapianti, l'Istituto Toscano Tumori, il CRCC. Occorre dare e prendere atto che negli ultimi 5 anni la Toscana è diventata la terza regione nella produzione di plasma, superando regioni ben più importanti della nostra, grazie ad una precisa volontà e imput politico volito dall'assessore Rossi, che grazie alla realizzazione di una politica di qualificazione e potenziamento dei centri trasfusionali e la realizzazione di rete tra trasfusionisti, volontariato del sangue, aziende sanitarie, ha potuto raggiungere l'obiettivo dell'autosufficienza di sangue nella nostra regione che vanamente avevamo perseguito per oltre un decennio.Occorre adesso operare quella politica di razionalizzazione a tutto campo, che eliminando gli sprechi implementa la qualità.La modernizzazione del sistema organizzativo che è un fenomeno da tutti auspicato, trova di fatto elementi di complessità e di resistenza ed è di norma fortemente condizionato sia da fattori esterni oggettivi tendenzialmente innovatori, che da volontà e atteggiamenti soggettivi generalmente portatori di interessi legati al mantenimento delle posizioni acquisite.Per quanto ci riguarda noi siamo portatori di una visione che guarda con favore ad ogni riforma che vada nel senso dell'interesse generale della sanità pubblica, giudicando negativamente atteggiamenti e proposizioni ispirate dal mantenimento di rendite di posizione, a scapito della qualità, dell'efficienza, dell'efficacia e dell'economicità del sistema.E quindi se sul versante normativo di settore risulta inequivocabile una scelta di campo che sostiene una continua evoluzione qualitativa ed organizzativa del sistema, dall'altro appare del tutto evidente la necessità di dismettere modelli anacronistici quanto costosi, che confliggono, anche palesemente, con il necessario compimento di una riorganizzazione del sistema.Le economie di scala individuabili nella semplificazione e nell'accorpamento di procedure e di attività laboratoristiche favorendone invece l'accentramento, come già in atto nel settore trasfusionale; i modelli innovativi di alcuni paesi europei, che da tempo hanno adottato una organizzazione dipartimentale che vede ad esempio la gestione centralizzata su Marsiglia delle attività laboratoristiche e di validazione, delle unità di sangue raccolte sia in Corsica che nella regione delle Alpi Marittime; confermano la necessità di operare una scelta che sia strumentale ad una politica di semplificazione, che consenta di cogliere il duplice obiettivo del mantenimento e dell' implementazione della qualità a fronte della eliminazione di momenti di duplicazione organizzativa che si configurano come veri e propri sprechi di risorse pubbliche.Superamento dell'aziendalismo:Più volte l'assessore Rossi ha richiamato la necessità di esaminare i limiti di un aziendalismo che sta sempre più spostando l'attenzione delle Asl verso il problema del pareggio di bilancio. Sicuramente il problema delle risorse finanziarie è reale,ma il sistema non si può tentare di aggredirlo solo con tecniche contabili e ragionieristiche a volte rinunciando all' innovazione dei sevizi e alla soddisfazione dei bisogni .Non si tratta solo di rivedere e di ristudiare processi affinandone l'esecutività (non produciamo beni consumabili), o aggiustandone aspetti quantitativi. E' necessario reinventare i percorsi con l'aiuto di tutti i professionisti, che non possono essere solo meri esecutori passivi di procedure, per la qualificazione dei servizi.Un esempio per tutti: solo nel territorio fiorentino registriamo liste di attesa per ricoveri in Rsa intorno alle 500 persone: le risorse finanziarie del bilancio Asl per le "quote sanitarie" non riescono ad esaudire l'incremento del bisogno. Al contempo l'assistenza domiciliare non riesce a raggiungere i parametri previsti dal Piano sanitario regionale. Occorre pertanto rilanciare l'assistenza domiciliare.E' necessario quindi un ripensamento proprio dell'organizzazione dei servizi, e il Consiglio Comunale in tal senso si è già espresso varando il Piano integrato della società della salute. Non vi sono ragioni superiori che possano e debbano impedire la realizzazione degli obiettivi indicati, anche perché i percorsi di riorganizzazione non aumenterebbero i costi dei vari bilanci.Rapporto ospedale territorio:Oltre la metà dei bilanci Asl territoriale è assorbita dalla cosiddetta mobilità passiva, e cioè l'acquisizione di posti letto da parte dell'Asl nei confronti di Careggi. Nel caso di Firenze si tratta di cifra non di poco conto: oltre 250 milioni euro. Ma la trattativa sull'acquisto di queste prestazioni fornite dalla azienda ospedaliera è quasi inintelleggibile e non finalizzata.In questo ambito appare più che mai necessario compiere i percorsi indicati dal Piano sanitario regionale, indirizzati al riordino del sistema ospedaliero. Entrando poi nel contesto della problematica sarebbero da rivedere gli aspetti cerniera: il 118 e il tema dei pronto soccorso. Un esempio per tutti: possibile accettare i codici bianchi a Careggi?Centralità del cittadino utente: il sistema sanitario basato sull'aziendalismo continua a vedere nel cittadino un cliente gestibile e che si adatta anche alla rigidità delle strutture E' calzante l'esempio del sistema dei prelievi per analisi ematiche: ingessato da percorsi obsoleti dei laboratori il sistema impone al cittadino orari ormai insoliti e procedure ridicole, questo per limitarci alla semplicità della esperienza quotidiana e senza entrare in situazioni che possono generare casi come quelli evidenziatisi in questi giorni. Sarebbe molto importante fare della umanizzazione dei servizi una bandiera del sistema sanitario toscano e fiorentino.L'attualitàNel corso del 2006, in Toscana, sono stati trapiantati organi vitali a ben 333 persone. Negli ultimi anni i trapiantati nella nostra regione sono ben 4mila e tutti godono di ottima salute. Sono quindi sgradevoli e di cattivo gusto le strumentalizzazioni politiche del centrodestra che urlano alla malasanità Toscana. In secondo luogo occorre ricordare, che a differenza di altre discipline mediche, quella dei trapianti è di recente attivazione, tant'è che non esiste una legge quadro nazionale che la disciplina, ma ogni regione ha elaborato i protocolli a cui attenersi, sulla base di linnee guida nazionali.Mi preme peraltro evidenziare che da noi è stato elaborato un sistema di protocolli che governano i trapianti. Il primo riguarda organi quali cuore, fegato, reni, particolarmente delicato perché l'operazione deve essere effettuata entro poche ore. Il secondo riguarda i tessuti (ad esempio le ossa o le cornee,le valvole cardiache) che possono essere congelati prima del trapianto. Ciò consente di poter disporre un tempo maggiore per effettuare le necessarie analisi di laboratorio.In Toscana il protocollo prevede che l'effettuazione della NAT sia obbligatoria in due casi: nel caso in cui non sia possibile costruire l'anamnesi (malattie avute, stili di vita) del donatore; e nel caso in cui dalle analisi di laboratorio emergano risultati positivi. L'anamnesi del donatore ricostruita dai parenti, e il noto errore umano effettuato dalla biologa di Careggi, non ha reso pertanto vincolante l'effettuazione della NAT, che infatti non è stata eseguita. A questo punto tutto era in formalmente in regola per procedere alla effettuazione dei trapianti, che in effetti è stata eseguita.La NAT è stata invece eseguita ai fini dei soli trapianti dei tessuti dal centro trasfusionale di Pisa. In questo caso il protocollo regionale prevede tempi di accertamento maggiori, perché come abbiamo detto i tessuti hanno una vita più lunga. E l'accertamento della sierpositività è stata comunicata nei tempi e con le modalità prevista dal protocollo. A mio avviso, ma su questo saranno la magistratura e gli organi competenti ad esprimersi definitivamente, non vi è stata negligenza da parte del responsabile del servizio trasfusionale di Pisa, che ha assolto al proprio compito.Le considerazioni da fare sono invece altre. Intanto che c'è una stretta relazione tra attività trapiantologica e supporto trasfusionale. Ad esempio per ogni trapianto di fegato occorrono 30/40 unità di sangue. Il settore trasfusionale ha una storia molto più lunga e consolidata del settore dei trapianti che tende, dopo 80 anni di esperienza, all'eccellenza. Negli ultimi 40 anni s sono succedute 3 leggi nazionali che hanno ottimizzato il sistema insieme oltre alle numerose leggi regionali. Per le donazioni di sangue la NAT è obbligatoria dal giugno del 2002, e quindi da 5 anni.I centri trasfusionali toscani, per loro natura e mission, sono dotati di un sistema di lettura delle analisi, avanzato rispetto agli altri laboratori di analisi generici. Posseggono infatti un software aggiuntivo che elimina l'errore umano, in quanto la positività del contagio virale è evidenziata in automatico dal programma, che evidentemente il laboratorio di analisi chimico cliniche di Careggi non possiede. E allora la morale da trarre da questa vicenda è quella di migliorare il sistema mettendo in rete l'attività trapiantologica con i laboratori di analisi dei centri trasfusionali, che evidentemente per le loro caratteristiche e per la loro evoluzione rappresentano attualmente la migliore garanzia possibile".(pc)