Sanità, l'intervento dell'assessore regionale Rossi: "Pietà e rispetto per il dolore lacerante della donna"
Su invito dell'assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute l'assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi è oggi intervenuto nel dibattito in consiglio comunale sulle recenti vicende della sanità fiorentina e toscana. In particolar modo su quella piccolo sopravvissuto a una interruzione volontaria di gravidanza decisa per un sospetto di malformazione e poi morto al Meyer per le conseguenze di una gravissima immaturità."Il primo pensiero va alla donna, al suo dolore lacerante. Un pensiero che è insieme di pietà e di rispetto". L'assessore Rossi ha ripercorso puntualmente la vicenda entrando nei particolari della relazione della commissione mista prontamente costituita tra Careggi e Meyer: il susseguirsi delle indagini ecografie e genetiche, i numerosi colloqui avuti dalla madre con ginecologi e genetisti, il consulto psichiatrico, il ricorso alla interruzione volontaria di gravidanza. "La ricostruzione ha affermato poi l'assessore Rossi segnala comunque l'attenzione e lo scrupolo con cui la donna è stata seguita, senza errori, senza perdita di tempo e nel rispetto della legge 194. Mi sono personalmente occupato anche dell'aspetto umano e ho potuto verificare che anche questo c'è stato. La donna, a detta degli operatori, e le verifiche fatte mi convincono, è stata assistita e supportata con umanità, con consigli e informazioni perché potesse scegliere in piena consapevolezza. Spero che tanto le informazioni quanto l'intenzione di umanità siano state recepite e percepite. In generale credo si possa onestamente dire che alla donna sono stati dati tutti gli strumenti per decidere.""Certo si puo' sempre far meglio ha proseguito Rossi e quindi si puo' anche rafforzare la procedura di garanzia. L'idea di un medico tutore, che ho proposto in generale per i ricoveri ospedalieri, puo' essere valutata anche per il percorso nascita. Al medico tutore si potrebbe fare riferimento per una comunicazione complessiva, senza comunque dimenticare che il ruolo del ginecologo territoriale e personale non puo' essere sostituito. Quando alla vicenda generale, che ha dato luogo a tanti interventi, qualcuno anche sopra le righe, voglio ricordare che i dati Istat parlano per la nostra regione dell'indice di mortalità infantile più basso in Italia, nel 2006 siamo arrivati al 2,6 per mille nati vivi nel primo anno di vita. Nella Asl 10 il tasso scende al 2,2 per mille"."Si puo' sempre far meglio" ha ripetuto l'assessore Rossi, che ha ricordato le varie iniziative in atto per iniziativa della Regione: la formazione degli operatori in primo luogo. Già 35 ecografisti, tra cui la stessa operatrice che ha effettuato le indagini in questo caso, si sono formati con la Fetal Ecografy Foundation di Londra, unico ente mondiale a rilasciare attestati in questo settore e un nuovo corso sta per partire il 7 maggio. Tuttavia ciò non toglie che la diagnosi prenatale continua a mantenere un margine di incertezza. Si sta sviluppando in modo capillare in tutte le Asl la campagna contro la sindrome della morte improvvisa in culla, con l'obiettivo di ridurre l'incidenza della sindrome sulla mortalità infantile di uno 0,1-0,3 per mille. Sono state implementate tutte le iniziative del percorso nascita sulla base della sicurezza e della naturalità del parto. In questo campo il rooming in è passato nei nostri ospedali dal 25% al 77% dei nati, mentre il ricorso al parto cesareo è il più basso d'Italia (circa il 20% il tasso depurato). Il percorso nascita toscano è stato ridefinito di recente e comprende più esami di quelli previsti a livelli nazionali, come lo screening metabolico, una esperienza unica in Italia che, grazie all'utilizzazione della Tandem Massa ha salato già 13 bambini, Infine l'assessore Rossi ha ricordato il lavoro dei centri per le malformazioni fetali a Careggi, al Meyer e alla prospettiva di unificare in un unico grande centro queste attività. "Ci sono molti temi su cui questa vicenda ci fa riflettere - ha detto quindi l'assessore Rossi - come quello di una valutazione della legge 194, della elaborazione di linee guida applicative che la ministra Livia Turco si è impegnata a redigere. E come la valutazione dell'opportunità di terapie intensive al di sotto di un certo numero di settimane di gravidanza. Non a caso proprio a Firenze è stata prodotta una Carta che costituisce la base della discussione nazionale in atto per individuare anche qui i criteri a cui attenersi. Penso infine che la politica debba riuscire a esprimere un sostegno alla famiglia e alle donne che vivono il dramma dell'aborto e anche un supporto agli operatori, che sarebbe un errore lasciare soli ad affrontare temi tanti delicati".(mf)