Dibattito in consiglio comunale sulla sanità , l'assessore Cioni: "No alle strumentalizzazioni. Il sistema sanitario toscano è di alto livello che affronta i problemi e li risolve"
"Un sistema sanitario di alto livello che affronta i problemi e li risolve". E' quanto afferma l'assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Graziano Cioni nel corso della seduta del consiglio comunale sulle recenti vicende della sanità fiorentina.Ecco l'intervento dell'assessore Cioni."Come presidente della Società della Salute, che riconosce nel consiglio comunale l'organismo massimo di controllo, ho chiesto all'assessore regionale alla salute Enrico Rossi di partecipare alla seduta del consiglio comunale dopo le vicende che hanno interessato in particolare l'ospedale di Careggi e in generale la sanità fiorentina e toscana. E che meritano un confronto in questa sede. Un confronto che richiede responsabilità e serenità, perché parliamo di beni primari come la sanità e la salute dei cittadini.Abbiamo il dovere di conoscere di cosa stiamo parlando per questo ho fornito ai consiglieri alcuni dati sulla risposta sanitaria di Careggi e del Meyer in un anno e la risposta degli ospedali dell'Asl 10 in un giorno qualsiasi.Sono numeri più che significativi e rappresentano una complessità importante. Dietro questi numeri ci sono oltre 12.000 operatori nel settore della sanità: 5.000 a Careggi, 6.653 nell'Asl 10 e 740 al Meyer. Questo è un esercito che 24 ore su 24 è sul territorio.Da un incontro con Cspo emerge che in Toscana aumenta l'incidenza dei tumori ma al tempo stesso diminuisce la mortalità. Una delle ragioni è che ci sono cure di qualità e buona prevenzione. Il nostro sistema sanitario è quindi forte e in parte eccellente, ha in sé qualità e anticorpi. Credo che di questo molti di noi siamo buoni testimoni.La sanità comunque è un "fronte" dove tutti i giorni per 24 ore ci sono gli operatori che lavorano per la vita e contro il rischio della morte che è sempre presente.Certo il sistema è forte soprattutto se lo confrontiamo con altre situazioni. Ma è un sistema che può essere sempre migliorabile e che comunque non può negare le carenze, le criticità, gli errori, le cose che non funzionano. Un sistema è forte quando i problemi li affronta e li risolve.Proprio in questo momento, dopo la triste vicenda dei trapianti, esperti di livello internazionale si confrontano sui protocolli e le procedure relative ai trapianti dopo le recenti vicende. Questa è la risposta giusta voluta e ottenuta dall'assessore Rossi.Purtroppo vedo scatenarsi strumentalizzazioni contro il sistema sanitario toscano, certamente migliorabile, ma migliore di molti altri E in queste strumentalizzazione siamo di fronte a un nuovo attacco frontale della legge 194. Voglio ribadire che si tratta di una legge che, partendo dal riconoscimento dell'autodeterminazione della donna, in Italia ha diminuito le interruzioni volontarie della gravidanza (IVG) del 41% dal 1980 ad oggi. In Toscana dal 1980 al 2004 siamo passati da 17.471 a 8.763 I.V.G. con una diminuzione pari al 49,84%. Quindi chi parla della 194 abbia perlomeno la consapevolezza di questi dati e di quante donne prima del 1978 hanno perso la vita per un aborto clandestino.Credo che dobbiamo ribadire che la donna è sempre l'unica titolare della decisione anche nella scelta più dolorosa che si scontra con l'indiscutibile desiderio di maternità, la scelta cioè dell'I.V.G. dopo 90 giorni per motivi terapeutici.La parte pubblica, la struttura ospedaliera, anche nel caso fiorentino deve domandarsi se si è fatto tutto per consentire alla donna di scegliere nella piena consapevolezza, se tutte le informazioni sono state date, se tutte le professionalità competenti hanno agito. Fermo restando, ovviamente, che solo la decisione spetta solo alla donna.Colgo l'occasione per domandare se non è il momento di rafforzare le procedure di garanzia, per avere la certezza che alle donne siano dati tutti gli strumenti per decidere.Se oltre al Dipartimento Materno e Infantile non occorra un preciso protocollo operativo con il Meyer per un organico percorso consulenziale nei casi che segnalano problematiche di malformazione evidenziate dalla diagnosi prenatale. Decide la donna, ma bisogna metterla in condizione sempre di scegliere con la massima informazione e conoscenza. Nel 2005, le I.V.G. per motivi terapeutici sono state in Toscana il 2,2% del totale delle interruzioni volontarie di gravidanza. Per quanto riguarda le donne residenti a Firenze, le I.V.G. per motivi terapeutici sono state 10, pari all'1,3% del totale.Mi domando perciò se non si debba dar corso all'idea dell'assessore Rossi di assegnare a ciascuna paziente un "garante" che sia responsabile per quanto riguarda l'attivazione di tutte le procedure previste.Certo c'è una responsabilità medica e c'è una responsabilità politica. Ai medici chiediamo la migliore risposta professionale e l'umanità necessaria nei rapporti con i pazienti. Alla politica chiediamo di creare le condizioni per non sbagliare, di prevedere gli incroci per sfuggire se possibile all'errore umano. Chiediamo alla politica anche di essere di efficace supporto ai lavoratori della sanità. E ancora di pianificare una revisione e manutenzione periodica della efficacia di tutti i processi specie di quelli a maggiore rischio". (mf)