Centrale del Latte, l'intervento dell'assessore Albini in consiglio comunale

Questo l'intervento dell'assessore alle società partecipate Tea Albini sulla Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno in consiglio comunale:"Più volte nelle ultime settimane la Centrale del Latte di Firenze, nella quale il Comune di Firenze è socio di riferimento con oltre il 55% delle quote, è stata alla ribalta delle cronache dei giornali e spesso oggetto di una campagna e di dichiarazioni varie che hanno cercato di accreditare l'immagine di un'azienda alla deriva, sommersa dai debiti e con gravi inefficienze.Tutto questo è avvenuto nel contesto di un serio lavoro e di impegni presi da parte di tutti i soggetti interessati all'azienda ed alla filiera del latte per affrontare i nuovi scenari che si sono aperti dopo il trasferimento della Mukki nel nuovo stabilimento e un impegno dei soci pubblici a ridefinire un assetto societario più rispondente alle prospettive e ai reali interessi di sviluppo e consolidamento dell'azienda.Questo processo è stato anche seguito ed oggetto di alcune interrogazioni, mi riferisco a quella 835 del 22 dicembre 2006, presentata dai consiglieri Pieri e Toccafondi, e 144 del 23 febbraio 2007, sempre di Toccafondi.Con la presente comunicazione intendo informare il Consiglio sullo stato reale della Centrale del Latte, sul lavoro svolto in questi mesi, sui prossimi impegni e, naturalmente, rispondere agli interroganti.Intanto vorrei ricordare che la Centrale del Latte ha chiuso i propri bilanci in utile ininterrottamente dal 1978 al 2005 compreso.Parliamo quindi di un'azienda che ha saputo stare in un mercato libero e sempre più agguerrito, come quello che ha caratterizzato questi ultimi anni e la fase attuale. Ancora oggi, secondo un indagine di Mediobanca, la Centrale registra una media di valore aggiunto del 16,08, superiore a quello medio del comparto, 15,20%.Valore aggiunto del comparto: 15,20% dei ricavi netti;Valore aggiunto Centrale 2006: 16,08% dei ricavi netti;Valore aggiunto Centrale atteso 2007: circa 19% dei ricavi netti.L'investimento sul nuovo stabilimento ha significato non solo una scelta obbligata legata alla realizzazione dell'alta velocità, ma una scelta per consentire alla Centrale di stare di più e meglio sul mercato, razionalizzare e migliorare la produzione, porsi come soggetto forte e industrialmente attrezzato per la creazione del polo agroalimentare a livello regionale.La non privatizzazione della Centrale, esito peraltro considerato positivamente da tutti i soggetti compreso il Consiglio Comunale, che avrebbe dovuto ricapitalizzare l'azienda e realizzare lo stabilimento, ha comportato che sia stata la Centrale stessa a far fronte in prima persona a questo impegnativo compito, ricercando esternamente le necessarie fonti di finanziamento. Ricordo che si è trattato di un investimento di ben 47,5 milioni di euro.Nello stesso tempo la Provincia di Firenze, la Comunità Montana, Fidi Toscana e la C.C.I.A.A. di Firenze sottoscrivono prestiti obbligazionari per la Centrale per un valore di 3.980.000 di euro, lo stesso dichiarano di fare gli allevatori che, già dal 2006, si accordano per una riduzione dei prezzi di conferimento del latte per un importo di circa 750.000 euro.Stabilimento nuovo, oneri di start up e progressivo efficientamento, forte lievitazione degli oneri finanziari per circa 1.5000.000 euro all'anno in relazione al debito contratto, costituiscono, in sintesi, le obiettive ragioni del turbamento dell'equilibrio gestionale, del resto previsto dal piano industriale e reso noto alla Commissione di Controllo il 6 ottobre 2006 in sede di audizione del presidente e attraverso la relazione rimessa dalla Società in data 16 ottobre 2006Infatti, mentre il comparto sconta mediamente oneri finanziari netti pari all'1,2% dei ricavi netti, la Centrale si attesta al 3,8%. La differenza del 2,6% riportata in valore assoluto rappresenta circa 2,3 milioni di euro annui; ciò significa che la Centrale per far fronte al costo del debito dovrà avere un Margine Operativo Lordo più alto del 2,6% sui ricavi netti rispetto alla media del settore ed una maggiore redditività della gestione caratteristica di uguale valenza per coprire quel maggior costo.Questa situazione ed un mercato sempre più agguerrito hanno anche evidenziato la necessità di affrontare alcune criticità. Ricordo le principali.Ridurre i costi operativi e gestionali tramite azioni di razionalizzazione tenendo conto anche di una necessaria concertazione con le forze sindacali per valutare le leve da attivare per una generale riduzione dei costi non ultimo anche quello del personale in quanto il costo medio del personale è superiore del 20% rispetto a quello del settore, costo che si distribuisce in modo estremamente differenziato tra il personale a parità di mansioni e responsabilità, frutto anche di una stratificazione di accordi a seguito della pregressa configurazione aziendale con 3 stabilimenti e due aziende divise e di una Pianta Organica fondata sulla difesa occupazionale: il che significa che esistono margini per una consistente razionalizzazione. È stato attivato un tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali che dovrà produrre un lavoro utile nel rispetto del Piano Industriale già per il nuovo CdA.Maggiore costo rispetto al comparto della materia prima (circa 9% sulla media di comparto) in virtù degli accordi presi con i produttori anche per sostenere la produzione in un'area, il Mugello, che oggettivamente presenta peculiarità rispetto ad altri territori.Nella primavera del 2006 la Provincia di Firenze manifesta l'interesse ad entrare nella compagine azionaria, ritenendo che fra i suoi compiti non ci sia certo quello di produrre mozzarelle, ma quello di favorire i processi di mantenimento dell'economia e del territorio provinciale valutando insieme alla Regione ed al Comune le azioni da intraprendere.PROVINCIA E COMUNE DI FIRENZE INSIEME A PT E LIPROMUOVONO ILCONVEGNO 4 MAGGIO 2006 ALLA CENTRALE LATTEEmerge l'impegno dell'azienda, dei soci pubblici, di tutti i soggetti della filiera (produzione e distribuzione) e dei Sindacati confederali a confrontarsi e affrontare le criticità.In quella sede la Regione manifesta la volontà di sostenere la filiera ed il processo per il Polo Agroalimentare regionale. Appare opportuno che la Regione Toscana, sia all'interno del Piano di sviluppo rurale affronti il tema così come ha fatto e si concretizzi l'impegno attraverso l'opportuna considerazione da parte della Regione di questa realtà produttiva che sempre più si caratterizza come reale difesa dell'ambiente e del territorio e dell'economia del Mugello.Sulla base dei risultati positivi del Convegno, il 21 giugno 2006 l'Assemblea della Centrale approva il Piano Industriale 2006-2010 che prevede il raggiungimento dell'equilibrio gestionale nel 2008 e il lancio di tre "latti speciali", Alta digeribilità, Omega 3 e Linea Benessere che, tra l'altro, stanno avendo buoni risultati di vendita.A fronte di questo positivo contesto, il Comune di Firenze si impegna a conferire il terreno già ceduto in diritto di superficie alla Centrale per il nuovo stabilimento così some previsto nel Piano Industriale.Viene attivato anche un tavolo tecnico per la stesura di un Protocollo d'Intesa tra i soci pubblici e la Provincia di Firenze, preliminare ad un Accordo di programma da siglare entro il 30 aprile 2007, onde consentire il rinnovo degli organi societari con la nuova compagine sociale.Dopo un serio ed approfondito lavoro il Protocollo viene redatto e condiviso entro la fine dell'anno.Il Protocollo si basava sui seguenti punti principali:1) La provincia di Firenze avrebbe rilevato le quote di azioni (45%) del Comune di Pistoia e Comune e Provincia di Livorno, secondo modalità da definire. Comunque il valore sarebbe rimasto inalterato per due anni, indipendentemente dal pagamento. La Provincia avrebbe assunto un ruolo nella governance, pari al suo impegno di acquisto;2) Il Comune di Firenze avrebbe conferito successivamente il terreno alla Centrale per non alterare il valore delle azioni;3) Eventualmente in futuro la Provincia avrebbe potuto acquistare ulteriori quote dal Comune di Firenze.Nel contesto di questo complesso riassetto azionario che coinvolgeva 13 soggetti istituzionali non potevamo, ovviamente, prendere in considerazione interessamenti di altri soggetti privati (quello della Centrale del Latte di Torino) giunti peraltro dopo l'avvio del riassetto azionario tra gli enti pubblici.Nelle ultime settimane, e a partire dalla metà di gennaio, si sono concentrati articoli di giornale, interventi di vari soggetti, che certamente hanno messo in difficoltà l'azienda, rallentato importanti operazioni finanziarie, provocato allarme nei produttori e tra i lavoratori, provocato uno stallo rispetto a quanto previsto nel protocollo mettendo in forse il rispetto dei tempi previsti per l'operazione.La Provincia di Firenze ha, tra l'altro previsto, per il 26 marzo un Consiglio Straordinario sulla Centrale del Latte.A questo punto, continuiamo a prendere atto positivamente delle manifestazioni di interesse apparse anche in questi giorni da parte della Provincia di Firenze e tuttavia, nell'interesse di tutti i soggetti in campo e dell'azienda, e di tutti i soci attuali e ci auguriamo futuri della società, intendiamo procedere al conferimento del terreno secondo la disponibilità già espressa dal Comune di Firenze e le necessità da parte della Centrale del Latte di ricapitalizzare per ricontrattare il debito contratto con gli istituti bancari.In questa direzione già da domani la Giunta approverà una proposta di delibera per il Consiglio Comunale, che conterrà anche la proposta di adeguamento del numero dei Consiglieri del CdA a 5, in luogo degli attuali 9, così come previsto dal comma 729 della recente Legge finanziaria.Quindi verrà nominato un CdA che vedrà nel rinnovo un ulteriore fattore per portare avanti quegli atti necessari alla piena valorizzazione della Società.Con questo atto intendiamo anche richiamare tutti i soggetti istituzionali, sociali e la stessa società a compiere, ognuno per la propria parte, tutte quelle azioni utili a riportare serenità nei rapporti e nelle trattative elemento fondamentale per ben gestire una fase delicata della vita delle Centrale del Latte".(fd)