Toccafondi (FI): «Firenze perde congressi e fiere perché non riesce a fare sistema»
«Prato Expo, Pitti Casa, Moda Pelle, la Borsa del Turismo Congressuale ma anche le voci di partenza di importanti congressi nazionali ed internazionali che contano migliaia di partecipanti hanno un comune denominatore, lasceranno, con certezza o probabilità e dopo anni di permanenza, la nostra città come luogo di svolgimento di fiere o congressi. Tutto questo deve far riflettere il "sistema Firenze"». E' quanto ha dichiarato il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi.«Da noi ha aggiunto non si viene più solo per il nome e la storia della città. Occorre comprendere come sia ormai naturale scegliere altre sedi. Firenze parte in vantaggio rispetto a tutte le altre località italiane e internazionali perché nessuna città ha un quartiere fieristico e congressuale a 500 metri dal centro storico con vista sui maggiori monumenti cittadini, ma questo non è oramai sufficiente per far rimanere, ne tanto meno far arrivare, importanti congressi e prestigiose fiere internazionali.Questo significa migliaia di visitatori in meno che, sopratutto in periodi di bassa affluenza turistica, aiutavano l'economia cittadina incentrata sul turismo e sui servizi. Di particolare importanza per la città sono i congressi. Perdere o acquisire un congresso da 1000 persone per tre giorni di pernottamento in autunno significa molto per la città».«Il nostro centro fieristico e congressuale ha osservato Toccafondi al quale non abbiamo mai mancato forti critiche perché invece che portare risorse e ricchezza alla città chiedeva risorse alla stessa per coprire buchi di bilancio milionari, adesso è in fase di miglioramento economico purchè ancora in deficit. Questo non può bastare perché la nostra città non può permettersi di perdere importanti congressi e fiere, ma sicuramente un ente fieristico deve essere coadiuvato dalle istituzioni locali e regionali perché si perde o si acquista un congresso o una fiera perché esiste sinergia tra le istituzioni. Dire che è colpa dell'ente fieristico è troppo semplice soprattutto per chi ha le responsabilità di governo del territorio. Nei locali di Firenze Fiera nel 2002 sono stati organizzati 437 congressi, 301 nel 2003, nel 2004 siamo passati a 220 e nel 2005 si è arrivati a 143. Il numero degli eventi congressuali è passato a 201 nel 2006, in una fase in cui il mercato italiano dei congressi ha registrato una flessione del 30%. Ci sono quindi segnali incoraggianti. Da tenere sotto controllo il dato del 2007, perché ad oggi leggendo il calendario degli eventi accessibile sul sito di Firenze Fiera, sono previsti 130 congressi. Le fiere, dirette ed indirette, sono state nel 2002, 24, nel 2003, 24, nel 2004, 22, nel 2005, 20. Quelle previste per il 2007 ad ora sono 16 di cui 6 legate a Pitti. In cinque anni si è perso il 30% delle fiere».«Nel 2005 ha aggiunto il vicecapogruppo di Forza Italia il risultato di esercizio della società è di oltre 3milioni di euro di perdita. Nel 2006 è passato a poco più 1milione di euro di perdita con una previsione di perdita ad inizio anno di 3,6milioni di euro. Degno di nota la previsione del 2007 che parla di un disavanzo di 250mila euro.Perdiamo perché a Firenze non si riesce a fare sistema: sembra quasi impossibile che tra le istituzioni pubbliche, la Camera di Commercio, le associazioni di categoria, Firenze Fiera e i privati si possa programmare lo sviluppo cittadino rivolto al settore fieristico ed in particolare congressuale. Non penso sia solo una questione di "guelfi" e "ghibellini". In questi giorni sul tema della perdita della BTC sembra di vedere una lotta intestina dei partiti di maggioranza e addirittura all'interno degli stessi partiti tra diverse correnti e anche diversi campanili».«Il fatto che l'accordo appena firmato ha concluso Toccafondi tra Regione, Province e Comuni di Firenze e Prato preveda lo sviluppo fieristico di Firenze Fiera con l'impiego di importanti risorse a Prato, la dice tutta sul futuro fieristico e congressuale cittadino. Per la promozione turistica e anche congressuale deve far riflettere il fatto che in città ci siano oltre ai tanti privati anche l'Apt, Toscana promozione, PromoFirenze, il Firenze Convention Bureau oltre ai vari assessorati comunali e provinciali, che quasi non si parlano e rischiano di lavorare parallelamente su obiettivi identici con dispendio di energie e risorse.I congressi e le fiere legate storicamente alla città e alla sua particolarità, restano a Firenze perché sono svolte in città, quasi nel centro della città, ma questo non basta più. La realtà di questi giorni ci dice che occorre darsi una mossa». (fn)