Trapianti da sieropositiva Falciani (SDI): «Careggi impari dai centri trasfusionali toscani»
Questo il testo della comunicazione svolta dal capogruppo dello SDI durante la seduta di questo pomeriggio del consiglio comunale:«La recente drammatica vicenda dei trapianti di organi infetti presso le strutture ospedaliere di Careggi e Pisa, induce ad alcune doverose riflessioni.Nel corso del 2006, in Toscana, sono stati trapiantati organi vitali a ben 333 persone. Negli ultimi anni i trapiantati nella nostra regione sono ben 4mila e tutti godono di ottima salute. Sono quindi sgradevoli e di cattivo gusto le strumentalizzazioni politiche del centrodestra che urlano alla malasanità Toscana. In secondo luogo occorre ricordare, che a differenza di altre discipline mediche, quella dei trapianti è di recente attivazione, tant'è che non esiste una legge quadro nazionale che la disciplina, ma ogni regione ha elaborato i protocolli a cui attenersi. Non voglio certamente sostituirmi alla ispezione ministeriale in corso né all'audit che esperti internazionali trapiantologici effettueranno per verificare il livello di sicurezza dell'attività in Toscana.Mi preme peraltro evidenziare che da noi è stato elaborato un sistema di protocolli che governano i trapianti. Il primo riguarda organi quali cuore, fegato, reni, particolarmente delicato perché l'operazione deve essere effettuata entro poche ore. Il secondo riguarda i tessuti (ad esempio le ossa o le cornee) che possono essere congelati prima del trapianto. Ciò consente di poter disporre un tempo maggiore per effettuare le necessarie analisi di laboratorio.In Toscana il protocollo prevede che l'effettuazione della NAT sia obbligatoria in due casi: nel caso in cui non sia possibile costruire l'anamnesi (malattie avute, stili di vita) del donatore; e nel caso in cui dalle analisi di laboratorio emergano risultati positivi. L'anamnesi del donatore ricostruita dai parenti, e il noto errore umano effettuato dalla biologa di Careggi, non ha reso pertanto vincolante l'effettuazione della NAT, che infatti non è stata eseguita. A questo punto tutto era in formalmente in regola per procedere alla effettuazione dei trapianti, che in effetti è stata eseguita.La NAT è stata invece eseguita ai fini dei soli trapianti dei tessuti dal centro trasfusionale di Pisa. In questo caso il protocollo regionale prevede tempi di accertamento maggiori, perché come abbiamo detto i tessuti hanno una vita più lunga. E l'accertamento della sierpositività è stata comunicata nei tempi e con le modalità prevista dal protocollo. A mio avviso, ma su questo saranno la magistratura e gli organi competenti ad esprimersi definitivamente, non vi è stata negligenza da parte del responsabile del servizio trasfusionale di Pisa, che ha assolto al proprio compito.Le considerazioni da fare sono invece altre. Intanto che c'è una stretta relazione tra attività trapiantologica e supporto trasfusionale. Ad esempio per ogni trapianto di fegato occorrono 30/40 unità di sangue. Il settore trasfusionale ha una storia molto più lunga e consolidata del settore dei trapianti che tende, dopo 80 anni di esperienza, all'eccellenza. Negli ultimi 40 anni s sono succedute 3 leggi nazionali che hanno ottimizzato il sistema insieme oltre alle numerose leggi regionali. Per le donazioni di sangue la NAT è obbligatoria dal giugno del 2002, e quindi da 5 anni.I centri trasfusionali toscani, per loro natura e mission, sono dotati di un sistema di lettura delle analisi chimico-cliniche, avanzato rispetto ai laboratori di analisi generici. Posseggono infatti un software aggiuntivo che elimina l'errore umano, in quanto la positività del contagio virale è evidenziata in automatico dal programma, che evidentemente il laboratorio di analisi chimico cliniche di Careggi non possiede.E allora la morale da trarre da questa vicenda è quella di migliorare il sistema mettendo in rete l'attività trapiantologica con i laboratori di analisi dei centri trasfusionali, che evidentemente per le loro caratteristiche e per la loro evoluzione rappresentano attualmente la migliore garanzia possibile».(fn)