Nuovo centro rottamatori, Donzelli e Sensi (AN): «Intervenga la magistratura»

Due ricorsi al tribunale amministrativo regionale e un esposto alla procura. Chiedono l'intervento della magistratura il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli e il consigliere provinciale Guido Sensi, insieme agli altri componenti dell'associazione "Firenze Domani", sul centro unitario per i rottamatori fiorentini che sorgerà nella zona del «Ferrale», vicino a Ponte a Greve. A marzo dello scorso anno è stato firmato in Regione l'accordo di pianificazione tra Comune e Provincia di Firenze che dava il via libera alle procedure per realizzare in quell'area, alle porte di Scandicci, di un «impianto industriale per la raccolta e il trattamento dei motoveicoli e autoveicoli fine vita».«Il procedimento urbanistico - hanno spiegato Donzelli e Sensi – è finito con l'approvazione, da parte del consiglio comunale e grazie alla partecipazione al voto del capogruppo di Rifondazione Comunista, della variante al piano regolatore. Nel nuovo impianto confluiranno 5 rottamatori sparsi in città e diventa fondamentale vincolare l'eventuale realizzazione del progetto ad una serie di indirizzi a tutele del territorio dove sorgerà il nuovo impianto. Non capiamo la fretta dell'amministrazione nel voler procedere a realizzare il progetto prima dell'approvazione del ptcp, il piano territoriale di coordinamento provinciale, e del piano strutturale. L'area in cui dovrebbe sorgere l'impianto che produce rifiuti pericolosi, tossici e nocivi è a vincolo ambientale, soggetta ad inquinamento delle falde acquifere e a rischio inondazione. Probabilmente la meno indicata per un simile impianto. Quell'area era stata vincolata a parco pubblico proprio per lasciare un polmone verde a cuscinetto limitante l'impatto dell'inquinamento del vicino svincolo autostradale, l'insediamento abitativo di Mantignano e Ugnano e la vicina Villa Lisi, di interesse storico, sconsiglierebbero un impianto così invasivo in una zona così delicata. Peraltro 2500 cittadini hanno sottoscritto una petizione contro questo progetto».«Con l'esposto alla procura – hanno spiegato i due esponenti del centrodestra che fanno parte dell'associazione – chiediamo che venga accertata la solidità, finanziaria e operativa, delle imprese chiamate a realizzare quanto prevede la valutazione di impatto ambientale, ovvero la "realizzazione di aree di invaso che potranno anche occupare l'intera superficie di perimetro dell'impianto e che tali aree dovranno essere in grado di compensare sia i volumi sottratti alla libera espansione delle acque sia quelli dovuti a maggiore impermeabilizzazione del terreno in seguito all'urbanizzazione dei suoli, sia i volumi di piena relativi al reticolo minore per effetto dell'intermittenza di scolo"». «Resta anche da verificare l'utilità pubblica di tali opere – hanno puntualizzato Donzelli e Sensi – visto che alcuni rottamatori potranno beneficiarne e altri no».«Quanto al tar – hanno concluso i due esponenti di AN – non dobbiamo dimenticare che poco tempo fa la magistratura amministrativa a bocciato il provvedimento che riguardava i nuovi insediamenti abitativi in via Arnoldi, a Bellosguardo. Provvedimento di analogo a quello del Ferrale. Questo precedente ci rende fiduciosi sul buon esito del nostri ricorso». (fn)