Sospensione degli sfratti per le categorie deboli, l'assessore Coggiola: "Invito i cittadini che hanno i requisiti a presentare l'autocertificazione"

"Gli inquilini con sfratto esecutivo che rientrano nelle cosiddette categorie deboli si facciano avanti per usufruire della possibilità offerta dalla legge sul blocco delle esecuzioni". E' questo l'invito che l'assessore alle politiche abitative Paolo Coggiola rivolge ai fiorentini a pochi giorni dell'approvazione dell'entrata in vigore della legge 9 del 2007 relativi agli "interventi per la riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali" nei comuni capoluogo di provincia, in quelli confinanti con più di 10mila abitanti e comunque nei comuni ad alta tensione abitativa. Un invito che viene rilanciato anche dai sindacati degli inquilini Sunia, Unione Inquilini, Sicet e Uil."La legge pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale in 14 febbraio – spiega l'assessore Coggiola – prevede per gli inquilini sotto con un reddito annuo complessivo inferiore a 27mila euro, che siano o abbiamo nel nucleo familiare una persona ultra65enne, un disabili (con handicap superiore a 66%) o malato terminali, oppure uno o più figli a carico, possono chiedere la proroga dell'esecuzione di otto mesi. Mesi che diventano 18 se il proprietario dell'alloggio è una cassa professionali e previdenziale, una compagnia di assicurazione o un istituto bancario. Si tratta di una opportunità importante che deve essere sfruttata a pieno da chi ha i requisiti. Per questo come Consulta Casa della Lode fiorentina invito tutti i cittadini che si trovano in queste condizioni a rivolgersi ai sindacati degli inquilini da cui potranno avere informazioni e sostegno per presentare la documentazione necessaria". Documentazione che consiste in una semplice autocertificazione da inviare alla cancelleria del tribunale e all'ufficiale giudiziario. Sulla base delle stime degli uffici comunali e dei sindacati, gli inquilini fiorentini che possono rientrare nelle fattispecie previste dalla legge sono circa un migliaio.Ma la legge prevede anche qualcos'altro. Prima di tutto l'istituzione di una commissione presso la prefettura per "l'eventuale gradazione delle azioni di rilascio finalizzate al passaggio da casa a casa" per gli inquilini che rientrano nelle categorie individuate dalla legge come deboli e per le famiglie nelle graduatorie comunali per l'accesso agli alloggi Erp. Ebbene, annuncia l'assessore Coggiola, "lunedì 26 febbraio si svolgerà il primo incontro per definire il funzionamento della commissione", che vede la partecipazione oltre che del prefetto, dell'Amministrazione comunale, dei sindacati degli inquilini e dei rappresentati della proprietà. "In questa sede valuteremo iniziative da assumere per garantire, dove possibile, il passaggio da casa a casa".In secondo luogo, la legge prevede anche che la Regione, su proposta dei comuni in cui la norma si applica, individui il fabbisogno di alloggi di edilizia residenziale pubblica e su questa base predisponga un piano straordinario articolato in tre anni da inviare al ministeri delle Infrastrutture, della solidarietà sociale e delle politiche per la famiglia. "Abbiamo già concordato il metodo con cui procedere – precisa l'assessore Coggiola –, ovvero prima di tutto rileveremo i soggetti che rientrano nelle cosiddette categorie deboli presenti nella graduatorie Erp, in quella dei 20mila alloggi in affitto, in quella dell'affitto a canone agevolato e in quella del contributo in conto affitto. Poi invitiamo queste persone a farsi avanti in modo da avere un quadro il più veritiero possibile della situazione e quindi elaborare un piano che risponda al meglio alle necessità. Ricordando però – sottolinea ancora l'assessore Coggiola – che i finanziamenti sono piuttosto limitati: 63 milioni previsti dalla legge cui se ne aggiungono 30 inseriti nella Finanziaria per tutta Italia". Per quanto riguarda i nuovi interventi Erp, la legge 9/2007 prevede che entro il 14 aprile il Ministero delle Infrastrutture convochi un tavolo di concertazione generale sulle politiche abitative con tutti i soggetti interessati (ministeri della solidarietà sociale, dell'economia e delle finanze, delle politiche giovanili e delle politiche per la famiglia, delle regioni, dell'Anci, della Federcasa, dei sindacati dei lavoratori e degli inquilini, delle associazioni della proprietà edilizia e delle associazioni dei costruttori edili e delle cooperative di abitazione). Questo tavolo ha tempo un mese per concludere i lavori sulla cui base, nei successivi due mesi, il Ministero delle Infrastrutture predisporrà un programma nazionale contenente, tra l'altro, "gli obiettivi e gli indirizzi generali per la programmazione regionale di Erp riferita alla realizzazione, anche mediante l'acquisizione e il recupero di edifici esistenti, di alloggi in locazione a canone sociale, nonché alla riqualificazione di quartieri degradati"; e anche "le proposte normative in materia fiscale e per la normalizzazione del mercato immobiliare"; ancora "l'individuazione delle possibili misure dirette a favorire la continuità nella cooperazione tra Stato, regioni ed enti locali prioritariamente per la riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali"; e infine "la stime delle risorse finanziarie necessarie per l'attuazione del programma nell'ambito degli stanziamenti già disponibili". E proprio sulla questione delle risorse insiste l'assessore Coggiola. "I fondi sono soltanto quelli previsti dalla legge e dalla finanziaria, ovvero meno di 100 milioni di euro per tutto il paese. In Toscana e a Firenze sono già state impegnate tutte le risorse disponibili. La situazione attuale è il frutto di oltre dieci anni di finanziamenti inesistenti sul fronte dell'edilizia residenziale pubblica. Basta un dato per far capire l'entità del problema: in Europa la media delle risorse destinate a questo capitolo è pari allo 0,7 del Prodotto Interno Lordo, in Italia la percentuale è appena dello 0,07%. L'emergenza attuale è quindi il frutto del passato ed è risolvibile soltanto tornando a costruire alloggi di edilizia residenziale pubblica che, oltre a dare una risposta immediata a una quota di popolazione, avrebbe anche l'effetto di calmierare i prezzi degli affitti sul libero mercato" conclude l'assessore Coggiola. (mf)