Piano strategico, Giocoli (FI-Pdl): «Dopo sei anni solo chiacchiere»

«Imbarazzante annunciare che siamo ancora in una fase di approfondimento e riflessione». Questo commento della capogruppo di Forza Italia-Pdl Bianca Maria Giocoli alla comunicazione dell'assessore Riccardo Nencini sul piano strategico.«Il piano strategico è nato sei anni fa nello staff dell'ufficio del sindaco e poi è stato trasformato in una associazione – ha aggiunto l'esponente del centrodestra – alcuni suoi protagonisti, come Alberto Brasca e altri componenti del comitato scientifico si sono dati alla fuga, c'è stato persino un cambio di nome da "Firenze 2010" a "Firenze Futura" perché, secondo l'assessore, la data creava confusione: "indicare una data significa che entro quella data c'è un impegno alla realizzazione di determinati progetti ma questo impegno non può essere sostenuto dalla associazione". Infine l'assessore ha assunto in prima persona l'incarico, eppure oggi siamo ancora qui per una fase di approfondimento e di riflessione».«Per questa associazione – ha proseguito Bianca Maria Giocoli – si sta ancora cercando un ruolo che ancora non c'è: Firenze Futura è stretta tra Comune di Firenze, Provincia e Regione e ciascuna di queste realtà non vuole rinunciare alle iniziative. Ognuno di questi soggetti "tende ad agire senza coordinarsi", soprattutto Regione e Provincia che soffrono la temuta leadership del Comune di Firenze. In altre parole si sta ancora cercando di dare una voce forte al piano strategico affinché venga sentito da tutti gli attori pubblici e privati come interlocutore. E, come se non bastasse, a distanza di sei anni si propone di cercare un autorevole comitato scientifico che riunisca l'expertise e la conoscenza della città».«Nemmeno sulla unione degli 11 Comuni ci sono posizioni concordi – ha concluso la capogruppo di Forza Italia – e dopo tutto questo tempo non c'è stato l'agognato salto di qualità che trasformi le ipotesi progettuali in un corpus unico, capace di esprimere strategie e volontà condivise e in grado sia di elaborare e sostenere un percorso di sviluppo della città che di essere punto di riferimento per tutti gli attori del territorio. Il documento presentato questo pomeriggio in consiglio comunale, "Verso il secondo piano strategico", inizia con una frase di Italo Calvino: "di una città non godi le sette o le settemila meraviglie ma la risposta che dà ad una tua domanda". Firenze non solo non ha chiesto questo piano strategico ma non ha ricevuto risposta alle sue domande, quelle vere, che riguardano questioni fondamentali: la casa, la mobilità, la sicurezza, la cultura. Infine una preghiera: cambiate nome anche al piano strategico, non solo alla associazione, perché di strategico non ha proprio niente». (fn)