Barbaro (PD): «Firenze è una città in movimento dal '95. Ben venga chi vuole investire, secondo gli indirizzi dell'amministrazione»

«Non stupiscono le strumentalizzazioni del centrodestra fiorentino, in perenne ricerca di "accreditamento" presso taluni ceti e settori della città. Peccato che in questo caso tutto ciò sia innescato da poco meditate esternazioni di qualche esponente locale del mondo finanziario e imprenditoriale». Lo ha detto Antongiulio Barbaro, consigliere del gruppo PD commentando le dichiarazioni di Gabriele Toccafondi, consigliere comunale e deputato del gruppo Forza Italia-Pdl.«Ricordo a Toccafondi - ha aggiunto - che l'ipotesi di metropolitana sotterranea a Firenze è stata considerata, ma scartata sia durante il mandato del sindaco Primicerio, che successivamente, in quanto sovradimensionata da un punto di vista trasportistico, finanziario e dell'impatto determinato dai relativi cantieri, come è stato confermato nel 2002 nel corso di un seminario svoltosi presso ATAF con la partecipazione di esperti del calibro di Manfred Bonz, direttore dei trasporti pubblici di Stoccarda, Armando Cocuccioni, direttore dell'azienda pubblica di trasporti di Torino, Paolo Messina, esperto di alimentazione elettrica dei mezzi di trasporto pubblico, Bruno Lombardi di Ratp International. Tanto è vero che durante il quinquennio del secondo e terzo Governo Berlusconi la tramvia è stata confermata nell'ambito della "legge obiettivo" sulla grande infrastrutture».«Quanto all'Alta Velocità - ha ricordato Barbaro -, chiarito che non è il Comune di Firenze il soggetto attuatore, va ricordato a Toccafondi che sempre tra il 2001 e il 2006 i Governi Berlusconi non hanno certo brillato per solerzia nell'esame e nella definizione delle procedure di VIA connesse con la nuova stazione agli ex-Macelli e con lo "scavalco di Castello" - ha detto il consigliere del PD - tanto è vero che buona parte del ritardo accumulato è, caso mai, da imputare all'estrema lunghezza di queste procedure. Per quanto concerne la volontà di investire dei soggetti privati, è naturalmente ben accolta, benchè non credo sia motivata da puro mecenatismo, ma dalla valutazione dei legittimi vantaggi economici a favore degli investitori. I quali sono certamente disponibili a Firenze più che altrove perchè sanno di trovare una città e un'amministrazione attente alle novità , con servizi che funzionano e con un tessuto sociale solido. D'altra parte nel caso dell'Hotel Four Seasons, sembra necessario ricordare che è stato per primo il Comune di Firenze a scommettere in tale investimento, visto che lo ha reso possibile grazie a due delibere del consiglio comunale, con cui è stato modificato il "piano del settore turistico", nel 2003, e successivamente concessa una deroga agli strumenti urbanistici per aumentare la capacità edificatoria del complesso immobiliare di Borgo Pinti, nel 2004».«A me pare - ha concluso Barbaro - che le azioni condotte in questi ultimi 14 anni dalle amministrazioni che si sono succedute a Palazzo Vecchio abbiano dapprima posto le condizioni per uno sviluppo della città ordinato e compatibile, socialmente e ambientalmente, e che adesso si cominciano ad apprezzare i mutamenti prodotti, nell'interesse generale della comunità, che queste azioni hanno prodotto. Si tratta ora non tanto di ridiscutere le decisioni già assunte, o di aggiungere altri elementi di dubbia congruità con il contesto, ma di portare a compimento in modo rapido e ordinato un disegno importante di rilancio della città. E tutto ciò è compito di chi amministra, ma più in generale dell'intera classe dirigente cittadina». (fn)