Alle Oblate i risultati di un percorso formativo sull'educazione alla cura e al contrasto degli stereotipi di genere negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia
Contrastare gli stereotipi di genere, tradizionali della nostra società, agendo sulle nuove generazioni. E' questo lo scopo del progetto, iniziato, in via sperimentale, nel mese di ottobre scorso negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia, e concluso stamani alla biblioteca delle Oblate, con un incontro che è servito ad illustrare i risultati di questa esperienza di "educazione di genere". Erano presenti l'assessore alla pubblica istruzione, gli assessori regionali alle pari opportunità e alla pubblica istruzione, Letizia Lambertini che ha seguito le educatrici e la sociologa Marina Piazza.Al termine dell'incontro sono stati mostrati i lavori realizzati dalle bambine e dai bambini in 4 scuole dell'infanzia e di 3 asili nido. Si tratta di una raccolta di disegni e di fotografie, ma anche di pensieri, svolti durante i giochi di gruppo, sul diverso ruolo che hanno nella società, le femmine e i maschi. Quindi le educatrici hanno chiesto ai piccoli: "Tu sei femmina perchè...; "Tu sei maschio perché...". Non sono mancate osservazioni originali, come ad esempio, Matteo di tre anni che dice: "Si capisce che tu sei femmina... da come tu ti vedi", oppure Federica: "Le femmine ballano... e poi si sposano...", mentre Francesco dice che "I maschi sono maschi perché giocano con la ruspa", e poi: "Occhi da femmina" con le ciglia in su" scrive Teresa di 5 anni, "Occhi da maschio con le ciglia in giù" scrive Timoteo suo coetaneo - "... si vede dalla faccia che sono diversi... gli occhi, gli occhi sono diversi...".Ai bambini della scuola dell'infanzia è stato anche chiesto quale è il lavoro svolto dai propri genitori: la maggior parte ha risposto che la mamma ha tanti lavori mentre il papà solo uno, oppure un altro, che è quello di stare sul divano a guardare la tv.Il percorso formativo di educazione alla cura e al contrasto degli stereotipi fa parte del progetto Equal "Tempo Territorio e Mainstreaming per le Pari Opportunità". Il progetto infatti ha voluto dimostrare, con interventi innovativi, che la centralità del tempo e la sua flessibilità, sono elementi fondamentali per la partecipazione femminile al mercato del lavoro, e che la conciliazione tra vita lavorativa e familiare è un bisogno sempre più sentito, a cui dare risposta in modo concreto. L'obiettivo quindi, è stato quello di contribuire attivamente alla promozione della pari opportunità tra donne e uomini attraverso un'azione educativa sugli stereotipi di genere. Quindi, modificare già nei più piccoli, atteggiamenti e mentalità, superare gli stereotipi attraverso l'elaborazione di strumenti educativi e "azioni positive" per sensibilizzare e formare gli operatori ma anche i genitori. "Infatti ha ricordato l'assessore alla pubblica istruzione - l'eliminazione degli stereotipi sessisti rappresenta un motivo ricorrente, assolutamente fondamentale, una specie di filo conduttore che percorre in orizzontale tutte le politiche per combattere le disuguaglianze fra uomini e donne".L'assessore alla pubblica istruzione, al termine del suo intervento, ha sottolineato che il prossimo anno scolastico si aprirà proprio con questa tematica, e quindi con una vera e propria campagna di sensibilizzazione sul contrasto degli stereotipi, rivolta a tutti i bambini e le bambine di tutte le scuole fiorentine a partire dagli asili nido fino alle scuole medie inferiori. (pc)SEGUE FOTO TORRINI