Commemorazione dei caduti di Pian d'Albero. Una cerimonia per rinnovare un patto, un impegno comune di rispetto dei diritti di libertà e per ricordarlo ai più giovani
Firenze, città che ha ricevuto la Medaglia d'oro per la Resistenza, stamani ha ricordato coloro che sono morti per la Liberazione.Molti i familiari che hanno partecipato alla commemorazione in Piazza Elia Dalla Costa, a rappresentare tutti coloro che sono morti nella strage di Pian d'Albero, avvenuta nel 1944 nel comune di Figline Valdarno ad opera dei nazisti, che portò alla morte di 37 persone fra partigiani, civili e soldati russi.Presenti il sindaco, il presidente del Quartiere 3, i gonfaloni della città di Firenze, della Provincia di Firenze, della Regione Toscana, dei Comuni di Figline Valdarno, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa, gli stendardi della sezione Anpi di Gavinana, della Federazione toscana delle associazioni Antifasciste e della Resistenza, dell'Anpi provinciale ed un addetto militare dell'Ambasciata russa in Italia.Firenze, con un profondo senso civico di appartenenza vuole ricordare questo patto siglato tra noi e le generazioni future, trasmettendo ai ragazzi ed alle ragazze di oggi quei valori preziosi e fondamentali che sono alla base di un vivere civile, libero e democratico. Un valore uguale per tutti e da tutti condiviso. I valori della Resistenza, della lotta di Liberazione e della Costituzione sono scolpiti nel marmo e non saranno mai cancellati e mai dimenticheremo coloro che sono morti e perché sono morti, ha commentato il sindaco di Firenze. Abbiamo il compito di ricordare tutto questo a noi stessi e, soprattutto, ai più giovani.In particolare, quest'anno, sono numerose le ricorrenze storiche. Nel 2008, infatti, sono i 60 anni della Costituzione che mai avremmo avuto senza la lotta antifascista e senza la lotta di Liberazione ed i 70 anni dell'emanazione delle Leggi Speciali che colpirono gli ebrei in Italia.La cerimonia è cominciata alle 10,00 davanti al monumento realizzato nel 1970 da Marcello Guasti che commemora le 37 vittime, imprimendo nella pietra i loro nomi, con la benedizione del parroco di via Reims e la deposizione di una corona. La strage di Pian d'Albero è stata ricordata da Giorgio Pacini, presidente della sezione Anpi di Gavinana, dal presidente della Federazione toscana delle associazioni Antifasciste e della Resistenza Mario Leone, dal presidente dell'Istituto storico della Resistenza Ivano Tognarini, dal presidente dell'Anpi provinciale Giuliano Sarti: "siamo qui per sottolineare la rilevanza del tragico episodio di Pian d'Albero, la capacità di lotta dei contadini, la forza dei nostri combattenti, l'esempio dato dai soldati sovietici che si unirono ai nostri partigiani. Per onorare la famiglia Cavicchi, i 37 caduti partigiani, i 609 morti ed i 552 mutilati e feriti nella lotta per la Liberazione di Firenze. per ricordare le nostre otto medaglie d'oro".La cerimonia proseguirà nel pomeriggio al circolo Reims con la proiezione del film "Aronne" dedicato al giovane contadino ucciso dai nazifascisti e poi il 5 aprile a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Duecento.Il presidente del Quartiere 3 ha sottolineato la collaborazione tra i partigiani ed i contadini di quelle terre che gli stessi partigiani stavano cercando di liberare. I valori etici che mossero tanti giovani e meno giovani sono ancora vivi nella nostra memoria ed oggi vogliamo dare testimonianza anche delle vittime di Piazza Gavinana. Sono valori che poi ispirarono i principi della Costituzione. Abbiamo un debito di riconoscenza verso tutti coloro che hanno combattuto per la Liberazione e la Resistenza. Anche in questi elementi risiedono l'attualità e la modernità della Carta Costituzionale che va difesa e, in qualche caso, ancora applicata nei suoi principi fondamentali.Ricordando Primo Levi, "per la difesa di quei valori, un partigiano non va mai in congedo".Seguono foto Torrini. (uc)