Piano reinvestimento risorse Erp, De Zordo: «Alloggi inagibili perché il Comune non prevede fondi per la manutenzione»

Questo il testo dell'intervento di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo:«Ora che finalmente abbiamo potuto consultare il Piano di reinvestimento delle risorse ERP presentato da Casa spa, le perplessità che tante volte abbiamo espresso hanno trovato conferma ed anzi si sono aggravate. Dal Piano risulta infatti che il comune di Firenze ha proposto interventi per circa 5 Milioni, di cui oltre 3 per nuova edificazione in via Canova, e solo 1,8 destinati alla manutenzione ( e non 10 milioni come affermato dall'assessore Coggiola). Oltretutto si tratta di limitati interventi in edifici tuttora occupati dagli assegnatari, senza quindi alcuna crescita del numero degli alloggi disponibili. Non riguardano neanche i casi che sono recentemente apparsi sulla stampa per la gravità della situazione (via Carlo del Prete e via Simone Martini, ad esempio). Quanto ancora aspetteranno gli assegnatari?Nel Piano di reinvestimento c'è inoltre una somma di oltre 3 milioni di incerta interpretazione, destinati a interventi "da localizzare". Destinazione singolare, visto che si tratta di un piano che richiede la cantierabilità degli interventi; chiediamo di sapere di cosa si tratta, così come chiediamo da subito una maggior trasparenza nella gestione del settore. Riteniamo infatti che tutti i dati dovrebbero essere pubblici e che la giunta dovrebbe riferire periodicamente al consiglio sulle attività, sui conti, sui residui da canoni, sui proventi delle alienazioni, sull'utilizzo del risultato di esercizio che risulterebbe distribuito ai comuni anziché reinvestito nel settore.Per quanto riguarda poi l'utilizzo dei proventi da canoni, leggiamo sulla stampa dichiarazioni allarmanti: si sarebbero coperte spese proprie del comune. Vogliamo ricordare che il soggetto gestore del patrimonio abitativo è Casa spa, e secondo la legislazione vigente le somme residue derivanti dal gettito dei canoni di locazione non rientrano nella libera disponibilità del soggetto gestore e dei comuni proprietari ma continuano ad essere destinate a finalità attinenti al settore (rate residue dei mutui, opere di manutenzione straordinaria e di risanamento). E' evidente che qualcosa non funziona nella gestione di un settore così importante per la vita di tanti cittadini, è altrettanto evidente che qualcosa vada corretto nelle politiche dell'amministrazione, a partire dal contratto di servizio con Casa spa. Ma anche per aumentare la efficacia del sistema: se c'è un residuo dei canoni, vuol dire che al momento della riscossione queste risorse non sono state completamente impiegate, come dovrebbero, in interventi di manutenzione: infatti l'attività corrente di manutenzione non ha bisogno di autorizzazioni».(fn)