Al via il progetto "Sosta in seconda fila". Nel mirino la sosta selvaggia nei quartieri e sui viali, oltre al controllo nelle aree pedonali del centro

Come in molte grandi città italiane, anche a Firenze è afflitta dal problema della sosta in doppia fila e della sosta selvaggia in genere, che causa disagi e rallentamenti alla circolazione stradale. Per questo, l'Amministrazione comunale ha varato una serie di iniziative per contrastare il fenomeno: prendono il via in questi giorni, interessano una serie di strade dove il problema è maggiore, e prevedono anche l'utilizzo degli ausiliari della sosta della Sas (Società servizi alla Strada)."Anche la sosta selvaggia è un elemento che concorre al progressivo degrado della città e in particolare del centro storico – ha commentato il vicesindaco Giuseppe Matulli – senza dimenticare l'intralcio alla circolazione stradale e al transito dei bus. E' proprio la sosta in doppia fila una delle cause principali dei ritardi del trasporto pubblico. L'obiettivo di questo progetto è duplice: da un lato scoraggiare, soprattutto con la prevenzione, il fenomeno della sosta in doppia fila; dall'altro incrementare la vigilanza nel cuore del centro storico, ovvero nelle aree pedonali di tipo B della direttrice Cavour-Martelli-Cerratani-Panzani e Duomo-Proconsolo". Il vicesindaco Matulli ha sottolineato il carattere preventivo dell'operazione: "Non vogliamo fare più multe. Al contrario, saremmo molto contenti se alla fine del progetto gli agenti della Polizia Municipale e gli ausiliari del traffico non avessero elevato una contravvenzione in più. Per questo comunichiamo in anticipo le strade e le zone in cui saranno intensificati i controlli in modo tale che gli automobilisti evitino la sosta in doppia fila e la contravvenzione".E proprio sulle strade e le zone interessate dal progetto si è soffermato il comandante della Polizia Municipale Alessandro Bartolini. "Abbiamo elaborato una ‘mappatura' combinando la quantità di sosta ‘media' in seconda fila con l'importanza della strada stessa e quindi con il potenziale rischio per la circolazione". Da questa ricerca le strade più interessate dal fenomeno, e quindi interessate dal progetto, sono risultate:Quartiere 1: via Tornabuoni, via Nazionale, Largo Alinari, via Ponte alle Mosse, via Doni, via Senese, piazzale Porta Romana;Quartiere 2: viale Dei Mille, via Gioberti, via Quintino Sella, via Lanza, via De Sanctis;Quartiere 3: via Giovanni Dalle Bande Nere, via Poggio Bracciolini, via Erbosa, via Traversari, viale Giannotti;Quartiere 4: via Torcicoda, via Foggini, via Pisana (tratto Pier Vettori-Porta San Frediano), piazza Isolotto, via San Bartolo a Cintoia;Quartiere 5: via Baracca, via Villa Demidoff, via di Novoli, via Forlanini, via Corridoni, via Panciatichi, via Del Romito.Inoltre il fenomeno interessa anche tutti i viali di circonvallazione (dal Ponte alla Vittoria al Ponte San Niccolò).A questo, secondo la Polizia Municipale si deve aggiungere la necessità di un rafforzamento della vigilanza sul alcune importante direttrici di traffico:• direttrice via Cavour-Martelli-Cerretani-Panzani (sia per la sosta in seconda fila sia per il più generale transito abusivo di mezzi nell'area pedonale);• direttrice per l'ospedale di Santa Maria Nuova;• direttrice Duomo-Proconsolo."Ovviamente si tratta di un primo elenco – ha aggiunto il comandante della Polizia Municipale – cui si potranno aggiungere in seguito ulteriori strade. Sono per esempio già sotto controllo via Masaccio, via Maso Finiguerra e via Alamanni. Ogni settimana effettueremo un monitoraggi per valutare l'andamento del progetto".Dal punto di vista operativo, il progetto si concretizza in una serie di iniziative.Prima di tutto, da domani e fino a giovedì 1° novembre una task force di 20 agenti della Polizia Municipale sarà adibita al compito esclusivo di reprimere le soste in seconda fila delle strade indicate dalla ricerca e, fino al 25 novembre, sulle principali direttrici del centro. Sempre da giovedì 1° novembre gli ausiliari della sosta della Sas (Società servizi alla strada) torneranno ad avere compiti di verbalizzazione non solo all'interno delle strisce blu delle ZCS, ma in tutte le strade date in concessione dal Comune; quindi potranno reprimere le soste abusive non solo all'interno delle strisce bianche, ma anche al di fuori di queste, comprese le soste in seconda fila, le soste sulle intersezioni, e sugli attraversamenti pedonali. Questo perché negli ultimi mesi sono state emesse alcune sentenze dalla Corte di Cassazione che hanno restituito le attribuzioni complete agli ausiliari, purché nelle aree date in concessione. Una sentenza nasce proprio da un verbale elevato dagli ausiliari nel Comune di Firenze (sentenza. 4173 del 28 febbraio 2007): in questa la Suprema Corte ha stabilito che è pacifico che gli ausiliari siano abilitati a rilevare l'infrazione in esame così come qualsiasi altra infrazione relativa alla sosta entro la sfera territoriale assegnata alla società concessionaria, aggiungendo anche che tale orientamento è "...consolidato" e "...senza necessità di rivisitazione".Inoltre, da lunedì 25 novembre prenderanno servizio su strada 30 agenti a tempo determinato (saranno assunti il 10 novembre ma dovranno frequentare un corso apposito di formazione) destinati alla protezione dell'area pedonale e della corsia riservata ai mezzi pubblici sulla direttrice Panzani-Cerretani-Martelli-Cavour. Questo servizio consisterà nella chiusura fisica degli accessi ai non autorizzati da piazza San Marco, via Guelfa, via dei Servi e nella repressione delle soste abusive, in particolare in seconda fila, sulle aree adiacenti e in via Cerretani e in via Panzani.I servizi nei quartieri periferici saranno effettuati a bordo di scooteroni 250 centimetri cubici, per consentire una maggiore dinamicità e coprire una maggiore porzione di territorio; sui viali opereranno i motociclisti mentre in centro si privilegeranno le pattuglie appiedate.Ma il problema della sosta in doppia fila non riguarda solo Firenze, come ha evidenziato una ricerca dell'Osservatorio "Audimob". Il 54,4% degli italiani durante i propri spostamenti abituali si imbatte sistematicamente in veicoli che sostano in seconda fila. Ma la percentuale è molto più alta nelle regioni del Sud: 81,1% in Campania, 76,9% in Sicilia, 73,3% in Puglia. Va meglio in Basilicata (56,6%) e soprattutto in diverse regioni del Centro-Nord, ma non nel Lazio, dove il problema è denunciato da quasi il 75% degli intervistati. La palma della correttezza, rispetto a questo comportamento di guida, è da assegnare con largo margine a chi vive in Trentino Alto Adige: qui solo l'8,5% dei cittadini lamenta il parcheggio selvaggio in doppia fila.Nelle grandi aree urbane il problema dell'ingombro stradale prodotto dalle auto in seconda, o terza, fila è drammatico. In effetti ben l'83,5% degli intervistati delle città con oltre 250.000 abitanti conferma di essere abitualmente intralciato da veicoli che sostano di fatto in mezzo alla strada.E' un'emergenza diffusa anche nei centri di media dimensioni – la denuncia il 65% di chi vive in centri tra 50.000 e 250.000 abitanti -, mentre decisamente più contenuta risulta essere nei piccoli paesi (37,5% nei comuni con meno di 5.000 abitanti).Si lascia la macchina in seconda fila perché, a sentire gli intervistati, mancano i parcheggi o perché c'è poca voglia di portarla "un po' più in là". Quale che ne sia la ragione, è un'abitudine non solo scorretta verso i concittadini (aumenta la congestione) ma anche illecita. Inoltre il fenomeno va ad inficiare tutti i provvedimenti di regolamentazione della sosta, quali le zcs, le aree a rotazione veloce, le zone a disco orario e simili. Tuttavia, nella percezione degli italiani è un comportamento che si sta progressivamente spostando dall'area della "illegalità" a quella della "legalità". Infatti, un buon terzo degli intervistati è d'accordo con l'affermazione, sostanzialmente assolutoria nella sua (voluta) ambiguità: "a volte è necessario lasciare la macchina in seconda fila solo per pochi minuti perché non si trova parcheggio". La quota più alta di chi sembra voler giustificare un comportamento di guida illecito e altamente dannoso per la mobilità cittadina si registra nel Lazio (quasi il 45% degli intervistati è d'accordo), seguito dalla Basilicata (40,8%) e dalla Sicilia (39,4%).Solo per il 12,6% degli italiani i controlli della Polizia Municipale sono "molto" efficaci e per un altro 34,2% "abbastanza" efficaci. Di converso, il 36% degli intervistati riconosce poca incisività nell'azione punitiva ed il restante 17,3% addirittura nessuna efficacia."Il dato generale ‘spacca la mela a metà' tra valutazioni di efficacia positive e negative – ha commentato il comandante della Polizia Municipale Alessandro Bartolini – ed è quindi necessario convincere un cittadino su due del rischio che corre persistendo nell'illecito. E ciò va fatto con azioni coordinate nel tempo che esaltino anche l'aspetto afflittivo per coloro che sono sanzionati in seconda fila, aumentando il quoziente di certezza della punizione". "Se si vuole promuovere un modello di mobilità sostenibile per le nostre città, con meno macchine e più mezzi pubblici – ha concluso Bartolini – è urgente rompere il circolo vizioso della sosta illecita, cominciando dalle doppie file, e recuperando spazio e fluidità di traffico, soprattutto a vantaggio del trasporto collettivo". (mf)