Sfruttamento della prostituzione, l'assessore Lastri: "Lavoro di Rete fra gli organi competenti e favorire interventi di mediazione del conflitto sociale"
"Per combattere lo sfruttamento della prostituzione è importante implementare il lavoro di Rete ed istituire un gruppo di lavoro specifico formato da Prefettura, Comune di Firenze, Forze dell'ordine e privato sociale, per individuare alcune strategie operative di contrasto della tratta e favorire gli interventi di mediazione del conflitto sociale". E' quanto ha detto l'assessore alle pari opportunità Daniela Lastri sul tema della prostituzione, ricordando anche l'importanza di un coordinamento interno al Comune tra i vari uffici interessati, ed evidenziando le azioni che sono state svolte fino ad oggi e lanciando nuove proposte."Bisogna creare strategie di contenimento, salvaguardare la salute pubblica, offrire pressantemente alle prostitute vie d'uscita dalla tratta - ha proseguito l'assessore Lastri . Tra le strategie di contenimento e di mediazione sociale dei conflitti si può individuare la creazione di "zone protette", che, come dimostra l'esperienza quasi settennale del comune di Venezia, denominata "Zoning", dovranno essere distanti dalle aree abitate, dalle scuole e dai giardini pubblici, in modo da salvaguardare la sicurezza sia delle prostitute che dei cittadini".L'assessore Lastri ha quindi sottolineato che "la prostituzione non si può pensare di eliminarla, ma serve un approccio che tenuto fermo l'impegno di repressione della tratta e dello sfruttamento individui un complesso di misure sociali di riduzione del danno e, soprattutto, prevenga o impedisca l'ingresso in clandestinità del fenomeno"."Con l'Unità di strada, già operativa da circa 10 anni - ha proseguito l'assessore Lastri forniremo un depliant tradotto in varie lingue per orientare ad un corretto comportamento ed evitare il ricorso ad interventi di tipo penale o sanzionatorio".Durante la conferenza stampa è stato ricordato dall'assessore Lastri l'importanza dell'applicazione dell'articolo 18 del decreto legislativo 286 del 1998, "che è stato e rimane un tassello normativo importante per la tutela delle vittime dello sfruttamento, in quanto dà protezione alle donne che denunciano i loro sfruttatori. Inoltre nel maggio 2007 con una circolare del Ministero dell'Interno è stata data indicazione ai questori sui criteri di valutazione per il rilascio del permesso di soggiorno per la protezione sociale, giudicando prioritaria la presa in carico delle vittime sulla loro disponibilità a denunciare gli autori dello sfruttamento.Da circa un anno il Comune di Firenze fa parte dell'Osservatorio nazionale sulla prostituzione del Ministero degli Interni, dove sono state tracciate le linee guida del Governo sul tema, e a cui ci atteniamo per lo svolgimento dell'attività in corso".Per quanto riguarda i servizi svolti dal Comune, in convenzione con il privato sociale, da anni è prevista l'Unità di strada notturna che esce due volte la settimana, di cui fanno parte operatori specializzati e di madrelingua. Durante l'uscita vengono contattate le donne sulla strada, e in questo modo può essere effettuato un monitoraggio reale della situazione in città; le donne vengono poi orientate verso i vari servizi che sono quasi sempre a carattere sanitario.Dal 30 gennaio a settembre 2007 gli operatori dell'Unità di strada hanno effettuato 690 contatti ed è stata stimata una presenza su strada di 100/120 donne. La prostituzione su strada registra la quasi totalità di donne straniere: molto alta la presenza di rumene, nigeriane e dell'Est, in particolare russe, albanesi e, negli ultimi tempi anche cinesi.Hanno aderito alla prima accoglienza dal primo gennaio a settembre 2007 un totale di 18 donne, di cui 12 nigeriane, 4 rumene, 1 russa e 1 albanese; sono state 12 invece le donne che hanno intrapreso un percorso di fuoriuscita dallo stato di prostituzione, di cui 11 nigeriane e 1 rumena. Infine sono stati 690 i contatti di cui 283 sono state le donne accompagnate ai diversi servizi sanitari della città.Gli altri interventi del Comune di Firenze riguardano il numero verde 800 290 290 a sostegno delle vittime di sfruttamento e riduzione in schiavitù. In questo caso vengono fornite informazioni per orientare gli interessati sui percorsi di fuoriuscita dallo sfruttamento e dalla riduzione in schiavitù. Il progetto "Nuove Orme" della Regione Toscana e al quale ha aderito il Comune di Firenze è un percorso a sostegno delle vittime di tratta, quindi anche sullo sfruttamento lavorativo e l'accattonaggio. Tra gli interventi è stato anche sperimentato il progetto "Mediazione dei conflitti territoriali" che viene svolto nei luoghi ad alta conflittualità con la comunità locale. Sono state svolte una serie di azioni (raccolta di informazioni e lamentale: gli operatori hanno parlato con le ragazze e i cittadini), per cercare di trovare strategie alternative con lo scopo di garantire la sicurezza dei cittadini stessi e della ragazza che si trova in quel momento in una situazione di sfruttamento. (pc)