Alta velocità e sottoattraversamento, AN: «Valutazione di impatto ambientale complessiva e monitoraggio vero, come quello previsto della "legge Obbiettivo"»

Una valutazione di impatto ambientale complessiva. Ma anche un monitoraggio vero, come quello previsto dalla "legge Obbiettivo" per le grandi opere. Chiede impegni precisi Alleanza Nazionale sul progetto che prevede il sottoattraversamento di Firenze dell'Alta velocità. Le proposte di AN sono state illustrate questa mattina in Palazzo Vecchio dal presidente provinciale Nicola Nascosti e dai consiglieri Gaia Checcucci e Giovani Donzelli.«Nel Quartiere 5 sta nascendo una città nella città – hanno sottolineato Nascosti, Checcucci e Donzelli – ci sono i cantieri ovunque e questa situazione rende necessaria una valutazione di impatto ambientale complessiva, che tenga conto di tutte le opere che saranno realizzate a Novoli. Questa importante zona di Firenze sarà interessata non solo dai lavori dell'alta velocità ma anche da quelli della tramvia, senza dimenticare il nuovo palazzo di giustizia, l'area Fondiaria e l'aeroporto».«Quello che ci preoccupa di più – hanno aggiunto i tre esponenti di AN – è la messa in sicurezza del torrente Mugnone. Quindici anni dopo l'esondazione che mise sott' acqua il Romito e riempì di fango le strade, è stato deciso di allargare l'alveo del torrente. Anche perché, oltre a mettere in sicurezza decine di migliaia di abitanti, tra circa un anno partiranno i lavori della futura stazione sotto gli ex Macelli e la messa in sicurezza del Mugnone è considerata a tutti gli effetti come preliminare all' Alta velocità: è troppo rischioso lasciare tutto così com' è con una nuova stazione sotterranea. I lavori dureranno tre anni e per questo il difensore civico della Toscana, accogliendo l'esposto di un'associazione ambientalista, ha scritto alla Regione sulla possibilità di attivare una nuova valutazione di impatto ambientale».«C'è la possibilità – hanno ricordato Checcucci, Donzelli e Nascosti – di poter chiedere il "monitoraggio ambientale" previsto dagli interventi che rientrano nella cosiddetta "legge Obiettivo" per le grandi opere, come il Mose di Venezia. C'è un'apposita commissione che lo effettua e che ha un vero potere contrattuale grazie al quale subordina il via libera alle opere a tutta una serie di prescrizioni, anche di carattere ambientale. Se tale procedura fosse stata adottata anche per gli altri cantieri dell'Alta Velocità si sarebbe evitato quanto avvenuto in Mugello ed a risponderne sarebbe stato chiamato a risponderne direttamente il concessionario dell'intervento».Alleanza Nazionale, infine, chiede «un consiglio comunale ed un consiglio provinciale nei quali discutere il progetto di sottoattraversamento di Firenze dell'Alta velocità». (fn)