L'Oltrarno protagonista di una ricerca del Mit sulle applicazioni delle tecnologie digitali per la riqualificazione dei centri storici

Anche il Mit, il celebre Massachusetts Istitute of Technology di Boston, studierà il centro storico di Firenze, per essere precisi l'Oltrarno. E' quanto prevede l'accordo siglato tra l'Amministrazione comunale e il Mit che si concretizzerà in una indagine sull'impiego della tecnologia applicata alla comunicazione e ai media innovativi per riqualificare il centro storico.L'intesa è stata presentata questa mattina a Palazzo Vecchio dall'assessore all'urbanistica Gianni Biagi, dal professor Giandomenico Amendola dell'Università di Firenze, e dai professori Bill Mitchell e Dennis Frenchman del Mit."Questo accordo è il frutto di una serie di contatti che nei mesi scorsi abbiamo intessuto con il Mit – ha esordito l'assessore Biagi – e siamo molto onorati che il prestigioso istituto statunitense abbia accettato di fare del centro storico di Firenze un oggetto di studio. O meglio un laboratorio per sperimentare i possibili utilizzi delle nuove tecnologie digitali in una città storica. Senza dimenticare che è la prima volta che il Mit attiva un rapporto di collaborazione di questo tipo con una amministrazione italiana"."Per noi si tratta di una sfida eccitante – ha spiegato Frenchman – perché non consiste semplicemente nell'applicare le tecnologie a disposizione alla realtà esistente, ma di sperimentare e, perché no, anche inventare nuove applicazioni per rispondere alle esigenze che arrivano dalla città. L'aspetto fondamentale della ricerca è proprio questo, ovvero individuare quali tra le infinite possibilità offerte dalle nuove tecnologie possano essere utili per migliorare la qualità della vita nel centro storico di una città come Firenze". Sì perché come ha sottolineato Mitchell, "le tecnologie digitali del XXI secolo, a differenza di quelle del secolo passato che erano inconciliabili con il tessuto urbano delle città storiche, sono assolutamente compatibili. E anzi possono trasformarsi in un elemento di valorizzazione delle aree storiche senza incidere negativamente su di esse".L'obiettivo dell'indagine è mettere a punto una sperimentazione che, per esempio, punta a installare sui supporti dell'illuminazione pubblica o su altri impianti già presenti nella città storica una serie di dispositivi capaci di facilitare gli spostamenti, l'aggiornamento informativo, la comunicazione non commerciale nei confronti dei cittadini e di tutti i cosiddetti city users. E, più in generale, di verificare l'introduzione di tecnologia avanzata in ambienti morfologicamente "sigillati", ovvero con particolari vincoli e che quindi richiedono interventi non invasivi. Tra gli esempi di possibili concretizzazioni della ricerca citati dai docenti del Mit quello delle informazioni sui monumenti "scaricabili" dai turisti attraverso il telefono cellulare, i tavolini del bar che funzionano anche da punti di informazione sulla città oppure l'utilizzo delle tecnologie per rendere compatibili gli impianti di condizionamento dell'aria con i palazzi rinascimentali."Questa iniziativa – ha aggiunto l'assessore Biagi – che vede il coinvolgimento anche della Provincia di Firenze e della la Silfi, è anche l'occasione per stabilire un primo contatto fra Firenze e la prestigiosa istituzione statunitense che da mezzo secolo rappresenta una delle punte avanzate della ricerca applicata nel mondo".Rapporti e obiettivi sono stati messi nero su bianco in una lettera di intenti che è stata firmata oggi e che prevede diversi step di lavoro. Dopo i primi incontri preparatori che si sono svolti negli Usa, gli studenti (per essere esatti ricercatori post laurea) del Mit arriveranno a Firenze per elaborare le linee generali del progetto, quindi, il prossimo anno la presentazione.Per quanto riguarda gli obiettivi della ricerca, la lettera di intenti individua alcuni possibili campi di intervento: lo sviluppo di nuovi ed avanzati accessi alla banda larga per convertire le abitazioni in luoghi dove poter anche lavorare; la possibilità di indirizzare i flussi turistici sulla base delle presenze attraverso collegamenti wireless e cellulari in modo da offrire ai visitatori itinerari alternativi; un avanzato sistema intelligente capace di gestire in modo efficiente il traffico, la sosta e i mezzi di trasporto pubblico; la possibilità di trasformare elementi di arredo urbano, come gli impianti di illuminazione pubblica, e gli stessi edifici in strumenti per avere informazioni sull'ambiente circostante calibrate sulla base delle richieste. (mf)