Estetica e volgarità, l'assessore Di Giorgi: «Una nuova sfida per Firenze»
Questo il testo dell’intervento di Rosa Maria Di Giorgi, assessore all’educazione:
«Attraversare Firenze e scoprire grandi manifesti (sei metri per tre) che invitano a locali per addii al celibato e altro, con tanto di donne discinte non è di per sé una grande novità. I pubblicitari non sempre sono dotati di grandi guizzi e quindi si attardano il più delle volte sulla icona femminile, declinata in tutte le salse e per tutti i prodotti. Ma ovunque, e soprattutto nella nostra città, data la sua natura con forte contenuto estetico,si dovrebbe evitare la volgarità. Cioè la tendenza alla rappresentazione più sciatta e più rozzamente materiale della donna (o di qualsiasi altro soggetto animato).
Non si tratta di immaginare una società falsamente vittoriana o di invocare una più severa censura. Sarebbe magnifica un’autoregolazione delle pulsioni pubblicitarie proprio per non scadere ai livelli più bassi della comunicazione commerciale.
Mi limito a sottoporre questi pochi concetti non solo all’attenzione dell’amministrazione, della quale faccio parte, ma soprattutto al comune sentire. E’ inutile dibattere se e dove mettere la statua di un autore famoso, o compiere dotte analisi critiche sul restauro di una piazza, o sulla ripavimentazione delle strade, se poi oggetti ben più invasivi corrodono in un attimo il volto della città.
Potrebbe valere una riflessione comune su questo tema».
(fn)