Esce il primo saggio in lingua italiana che denuncia la politica neocolonialista della Francia in Costa D'Avorio

Domani la presentazione alla Caffetteria delle Oblate. Saranno presenti l'autore Tony Akmel, il consigliere Fratini, il presidente degli ivoriani Max Djè, l'antropologa Silvia Lelli

Esce il primo saggio in lingua italiana che denuncia la politica neocolonialista della Francia in Costa D’Avorio. Il libro sarà presentato domani alla Caffetteria delle Oblate (ore 21) dove interverranno, oltre all’autore Tony Akmel, anche il consigliere di Palazzo Vecchio Massimo Fratini che porterà il saluto del Comune, Max Djè, presidente degli Ivoriani della Toscana, Silvia Lelli, antropologa. Durante la presentazione verranno proiettate anche alcune parti del documentario girato da Rai3 “la Francia in nero” di Silvestro Montanaro. Il libro ripercorre e denuncia la genesi e le motivazioni di un conflitto le cui conseguenze si trascinano fino ad oggi. Ne ripercorre le tappe principali mettendo in luce le ingerenze internazionali e gli abusi dell'intervento militare francese, chiaramente dovuti all'apertura del ricco mercato ivoriano alla Cina, al Giappone e agli Stati Uniti. Il 19 settembre 2002, dopo che Laurent Gbagbo, presidente della Costa d'Avorio, ha aperto il mercato del paese ad investimenti di società cinesi, statunitensi e giapponesi nel settore dei lavori pubblici e delle concessioni per l'estrazione del petrolio, è scoppiato un tentativo di colpo di Stato ai danni di questo Presidente eletto democraticamente. Per un lungo periodo in Costa d’Avorio hanno operato esclusivamente gruppi economici francesi. In quel 19 settembre, uno sparuto gruppo di militari, con armi e mezzi più sofisticati e potenti di quelli dell'esercito regolare ivoriano, ha tentato di prendere possesso di tutti i punti strategici di controllo del potere. (lb)