Alessio Rossi (PD): "La medaglia conferita a Paride Mori è un'offesa alla Storia"
Oggi voglio portare all’attenzione di questo consiglio comunale un fatto che è avvenuto e che trovo grave e inaccettabile, su cui noi dovremmo prendere una chiara e forte posizione. Lo scorso 10 febbraio in occasione dei festeggiamenti per il Giorno del Ricordo in cui si fa memoria delle vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata è stato conferito una medaglia a Paride Mori.
Paride Mori è stato ufficiale parmense del Battaglione bersaglieri volontari “Benito Mussolini”, un reparto che all’inizio era aggregato alle “Waffen SS” e successivamente inquadrato nell’esercito della Repubblica di Salò che combatté a fianco dei nazisti.
Così, un fascista repubblichino è stato decorato con la medaglia dedicata alle vittime delle foibe, si legge "in riconoscimento del sacrificio offerto per la Patria" dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, come deliberato da una commissione della presidenza del Consiglio. Sarebbe da capire secondo quale criterio sia stata fatta questa scelta, visto che Paride Mori non è vittima della strage delle foibe, ma anzi fu ucciso in uno scontro coi partigiani il 18 febbraio del 1944 e quindi l’episodio non c'entra niente con le vendette post belliche delle milizie di Tito nei confronti degli italiani.
A quanto si apprende da fonti del governo, in queste ore è stato dato mandato per un approfondimento della vicenda. Nei prossimi giorni verrà ripresa in mano l'istruttoria e sarà esaminata. Il nome oggetto del caso, al pari degli altri, è stato vagliato dalla specifica commissione tecnica costituita da 10 membri, tra i quali un rappresentante della Presidenza del Consiglio.
A poco meno di un mese dal settantesimo della Liberazione credo che sia doveroso che da Firenze, città medaglia d’oro alla Resistenza, parta un monito, una voce da tutti Noi consiglieri e dal Sindaco per sollecitare la revoca di tale riconoscimento.
Da Nipote di un partigiano Garibaldino, oggi come domani c’è un unico riconoscimento che meritano i fascisti, quella della loro ignominia. (s.spa.)