Miriam Amato (Gruppo Misto) "Lo stato di salute della popolazione, tra nocività e sottovalutazione dei rischi"

Le responsabilità dei sindaci sulla salute a cura di Medicina democratica

Da novembre ho iniziato a chiedere il referto epidemiologico al nostro sindaco, per molto tempo sono rimasta inascoltata,finché gli uffici non mi hanno dato una serie di link su cui documentarmi. Ho così iniziato uno studio molto interessante, reperito due relazioni sul tema di circa 500 pagine e appurato che l'amministrazione ad oggi non è consapevole dello stato attuale di salute della comunità. Infatti, alla mia interrogazione lunedì scorso,ho ricevuto come risposta una sintesi di una delle due relazioni, ovviamente quella non aggiornata, relativa al 2012.Suggerisco all'amministrazione di documentarsi sul data base che c’è su https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/ anche se le aree indicate sono ancora troppo vaste, mentre servono dati specifici per i quartieri, per avere un quadro preciso in merito. Credo che una società intelligente debba utilizzare tutte le proprie risorse al meglio, per il bene della collettività. Se parliamo della salute di un individuo, tutti noi riconosciamo l'importanza della prevenzione come strumento adatto a scongiurare e limitare eventuali problematiche future. Ma non solo. Permette un approccio differente, intervenendo sulle possibili cause, anziché sugli effetti già conclamati (e quindi più problematici) e consentendo anche una maggiore razionalizzazione dei costi, prevenendo terapie (a volte invasive) e diminuendo la necessità di cure, costose sia per il cittadino che per lo Stato. Una visione generale consente poi una prospettiva diversa sulle cose, capace di far risultare aspetti che altrimenti sfuggirebbero. Oggi viviamo sempre più spesso fenomeni di carattere generale e sociale, dovuto all'inquinamento, alla scarsa attenzione per la salute dei cittadini, alla negligenza di alcune imprese (dove spesso assistiamo anche a fenomeni di malaffare). E' piuttosto singolare che con tutti i mezzi a disposizione non ci sia ancora un'analisi approfondita dello stato di salute di una comunità. Non sappiamo, se non tardivamente, se un territorio presenta o meno criticità, se la salute degli abitanti sia più o meno soddisfacente in rapporto al resto del Paese. Pensiamo a quanto sarebbe importante poter conoscere preventivamente se una comunità presenta delle anomalie sanitarie. Se grazie agli esami clinici il medico è messo in condizione di conoscere lo stato di salute di un individuo ed individuare il rimedio più efficace, allo stesso modo con un referto epidemiologico, ovvero un esame incentrato su tutte le principali informazioni sui malati di una popolazione, permetterebbe interventi mirati, adatti alla cura e prevenzione sull'intera comunità!
Prendiamo in esame diagnosi, ricoveri, decessi, uso dei farmaci, variazioni anomale sulla presenza di alcune patologie, percentuali di malformazioni per i neonati, ecc..ecc.. per un determinato territorio. Analizziamo preventivamente se una comunità vive in buona salute oppure mostra criticità. Questo darebbe la possibilità di verificare la causa di questi problemi e trovarne le soluzioni. Parlo di un uso intelligente delle risorse che già abbiamo. Non occorre niente di rivoluzionario, basta utilizzare tutte le informazioni in nostro possesso, in modo coeso e ragionato, per la salute di una comunità e non solo come utilizzo meramente statistico e per fini amministrativi ed economici, come invece già avviene.
Se con questo metodo possiamo verificare problematiche di natura ambientale, lavorativa, socio-sanitaria e ridurre anche i costi, le risorse risparmiate potrebbero essere utilizzate altrove. I dati, già presenti, lo voglio ribadire, si trovano già: sono negli assessorati alla salute, nelle Asl, negli ambulatori medici, negli ospedali, nelle strutture sia pubbliche che private. Tutte queste informazioni, ad oggi, non sono messe in correlazione al fine di cui parliamo, ma essendo già tutte in nostro possesso, capite bene quando non sia difficile ottenere risultati interessanti in tempi molto rapidi. In questo quadro inoltre diventa fondamentale la figura del medico di medicina generale come attore, fornendo i dati derivanti dalla sua esperienza, e come utente, avendo la possibilità di usufruire di questo sistema ed avendo così una maggior conoscenza della situazione. Ringrazio Medicina Democratica per il loro prezioso contributo e anche le altre forze politiche per la loro adesione. Ringrazio Valerio Gennaro epidemiologo per il collegamento. A fine aprile ci sarà un convegno a Firenze, spero che anche l’amministrazione dimostri interesse per il tema.
(s.spa.)