Unificazione società partecipate, Grassi: "Marcia indietro. Ataf si fonde con Silfi, ma Sas viene abbandonata al proprio destino. Il Sindaco Nardella e l'assessore Perra giocano con il Lego?"

"Erano stati il sindaco Nardella e l'assessore Perra a dire sui giornali e in consiglio che le società Ataf, Silfi e Sas si sarebbero unite in una unica azienda ottenendo la fusione di tutti i soggetti che operano a Firenze sulla strada: dalla manutenzione stradale alla gestione della illuminazione, dei semafori e delle paline delle fermate dell'autobus, passando per i permessi dei bus turistici e dell'accesso alla ztl, solo per citare alcune delle diverse attività che svolge quotidianamente il personale delle tre società - afferma il Capogruppo di Firenze riparte a sinistra, Tommaso Grassi -. Oggi, solo dietro la presentazione di ben 5 interrogazioni in aula, abbiamo scoperto che l'amministrazione ha fatto marcia indietro e che Ataf e Silfi verranno fuse se i Comuni soci di Ataf saranno d'accordo nel realizzare un'azienda d'ambito metropolitano per la gestione dell'illuminazione e del sistema semaforico, e invece Sas come troppo spesso accaduto anche in passato verrà lasciata al proprio destino e per il momento 'accantonata' da Perra e Nardella."
"Il Sindaco Nardella e l'assessore Perra sembra stiano giocando con il Lego: ogni giorno assemblano le società in modo diverso, a casa, dimenticandosi di chi ci lavora e dei servizi essenziali per la cittadinanza che sono svolte ogni giorno. Preoccupano sopratutto la incertezza e i dubbi che si addensano sul futuro di Sas e il personale che mai negli ultimi 6 anni ha avuto pace, neppure adesso che il bilancio sembra essere stato portato in pareggio. Sorge spontanea la domanda se il piano del Comune per la società Sas preveda lo smembramento dei settori tra diverse società, la privatizzazione di alcuni settori per far cassa, tutto questo a discapito dei lavoratori e delle lavoratrici" aggiunge il consigliere.
"Sorprende che l'assessore Perra si sia preso fino al 20 marzo per avere la risposta dai comuni soci di Ataf sulla proposta del Comune di Firenze condannando così il Consiglio comunale a discutere e votare la delibera sul riassetto delle società che dovrà essere approvata, per legge nazionale, entro il 30 marzo 2015 con una procedura d'urgenza. Seppur non contrari a priori a procedere ad un riassetto delle società partecipate del Comune, sempre che questo non nasconda sotto vendite e privatizzazioni, abbiamo voluto porre all'attenzione dell'amministrazione che sembra incapace di prendere decisioni definitive e rispettare le prerogative del Consiglio comunale le necessarie e indispensabili condizioni per non scaricare ogni onere sul personale: dalla continuità occupazionale nel passaggio da vecchia a nuova società che non permetta l'applicazione delle peggiori condizioni contenute nel jobs act, la contrattazione sindacale che sia fatta preventivamente, che ci sia chiarezza sulle nuove funzioni e sui contratti di servizio tra Comune e società" conclude Grassi.

(fdr)