XIX Giornata della Memoria e dell'Impegno, a Latina un corteo insieme ai famigliari delle vittime di mafia
La XIX Giornata della Memoria e dell'Impegno, l’evento nazionale che ogni anno Libera ed Avviso Pubblico organizzano perché non si perda la necessaria e pubblica memoria di chi vide la propria esistenza stroncata dalla violenza mafiosa domani sarà a Latina. “E' ancora vivo il ricordo di quella massa colorata di giovani - ha detto la presidente della commissione Pace Susanna Agostini- che l’anno scorso ha riempito le strade di Firenze e successivamente il Mandela Forum. Lo scandire dei 900 nomi delle vittime di mafia, letti uno dopo l’altro e per ciascuno la memoria di tragedie infinite. Firenze è stata fortemente colpita dalla violenza mafiosa il 27 maggio del 1993. Recentemente abbiamo riscoperto la storia di Rossella Casini, un’altra tragedia per una famiglia e la comunità fiorentina. La perdita di ciascuno di queste persone, giovani impegnati, ma anche tanti innocenti coinvolti per caso, è perdita per tutti, le famiglie, le comunità di appartenenza che vivono l’insicurezza del proprio esistere. Delle istituzioni, offese dall’aggressione delle cosche - ha detto Susanna Agostini – sottoscrivo quanto ha dichiarato Andrea Bigalli di Libera Toscana in riferimento alla particolare importanza per un elemento nuovo. Dice don Bigalli: “L’incontro dei familiari che precede la manifestazione pubblica, vedrà oggi la presenza di Papa Francesco. Si segna in modo forte e irreversibile la distanza tra mafie e Chiesa; e ciò avviene grazie alla testimonianza dei familiari delle vittime e alla presenza di un uomo che non cessa di ricordarci come, in nome del Vangelo, bisogna aver sempre il coraggio di tutelare chi soffre ingiustizia e violenza”
Firenze è stata sede della Giornata per la Memoria e l’impegno in memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie l’anno scorso, con 200.000 persone che insieme hanno detto in modo deciso No alle mafie. "Anche a Latina-conclude Agostini – dal palco saranno letti gli oltre 900 nomi di vittime delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere” (lb)