Regolamento Consiglio, Spini: "Assemblea più snella, funzionale e democratica"

Questo la comunicazione del presidente della commissione Affari istituzionali Valdo Spini:

"E’ stata inviata ai gruppi consiliari una bozza completa di revisione del regolamento del Consiglio Comunale. Si chiede il loro consenso ad un esame di tale proposta in tempi rapidi in modo che possa essere aggiornata in questa consigliatura, così da mettere la prossima amministrazione in condizione di funzionare subito in un contesto adeguato alla nuova normativa vigente. Tali modifiche cambieranno radicalmente il funzionamento del Consiglio Comunale rendendolo soprattutto più “leggibile” e vicino alle cittadine e ai cittadini.
- Non è una riscrittura completa del regolamento ma in primo luogo è il recepimento delle modifiche di diritto e di fatto apportate dalla prassi a vari istituti e contestualmente la ricerca di uan semplificazione di norme e procedure per rendere più funzionale e efficiente il lavoro del Consiglio ma anche complessivamente dell’intera amministrazione e dell’organo di governo. L’obiettivo è quello di definire un regolamento più adeguato all’evoluzione dell’ordinamento che tenga in primo luogo conto che nel nuovo consiglio siederanno 36 consiglieri, cioè ben dieci in meno degli attuali.
-Valorizzare il ruolo del Consiglio pur in quadro legislativo che sta operando ulteriori limitazioni alle competenze dell’organo elettivo collegiale del Comune (si ricorda la materia dei Piani di recupero urbanistici) o una sua marginalizzazione nello stesso processo di riforma degli enti locali ( ruolo dei Consigli di Quartiere nella futura Città metropolitana).
Rafforzare e semplificare l’attività di indirizzo (mozioni, risoluzioni, ordini del giorno) ma anche di controllo con la effettiva creazione di un “question time” semplice e chiaro in apertura di ogni seduta.

- Garanzia del ruolo delle minoranze, sia attraverso la Presidenza di due Commissioni e la Vicepresidenza nelle altre, ma anche nel mantenere la scelta della rappresentanza individuale del singolo consigliere nelle commissioni .
Modifiche agli articoli
Art. 2 (questione tecnico-giuridica) l’intero Regolamento si uniforma al criterio generale dell’arrotondamento per eccesso così come prevedono oggi i principi generali dell’ordinamento peraltro già applicati i negli istituti disciplinati dalla legge.

Art3 –Si semplifica la disciplina del Presidente del Consiglio e dell’intera Presidenza.

Art4 (tema analogo : riguarda gli articoli che disciplinano la Conferenza dei capigruppo, la Conferenza di Programmazione e l’Ufficio di Presidenza). Viene anche formalmente recepita l’interpretazione consolidata dell’articolo del TUEL , art. 82, che limita il gettone di presenza alla effettiva partecipazione alle riunioni di Consiglio e di Commissione escludendo quella dei capigruppo.

Art. 5 e segg. In tal senso viene disciplinata la procedura di revoca ma anche di dimissioni o comunque di cessazione dalla carica del Presidente (resta elemento centrale) e dei Vicepresidenti, istituiti dallo Statuto

Art. 6 e segg. Sulla base delle esperienze di questa consiglia tura, si è proposta una maggiore serietà nei gruppi formati da un solo consigliere. Questi non si possono mai costituire nel corso della consigliatura ma solo all’inizio se si fondano su una chiara espressione di volontà degli elettori e danno continuità a tale volontà (non modificando simbolo e denominazione). Anche per il gruppo misto si ritiene di definire regole che non ne facciano strumento per costituire di fatto gruppi “individuali”, con frazionamenti interni, ed equiparazione del coordinatore a un capogruppo. Vengono stabilite regole che non permettano di fatto l’aggiramento della norma di cui sopra.
Art. 12 e segg. Conferenza capigruppo , si è cercato di semplificare il testo delle disposizioni vigenti.


Art. 14 . commissioni : in relazione alla riduzione del numero dei consiglieri ma anche per dare più forza e ruolo alle commissioni, evitando un frazionamento e quindi una sovrapposizione di competenze, si propone, mantenendo ovviamente le tre commissioni statutarie ( 2 con presidenza delle minoranze) di ridurre complessivamente il numero delle commissioni. L’ ipotesi su cui si sta lavorando è da 11 a 9 ma siamo disponibili a altre proposte ulteriormente semplificative della attività dei consiglieri, con conseguenti accorpamenti per materia. E’ stabilito un numero minimo di componenti per evitare che nel tempo alcune commissioni si riducano eccessivamente e un numero massimo per non trasformarne alcune in una replica del Consiglio. Tutto ciò per rendere funzionanti questi essenziali organismi che possono raccordarsi con il Sindaco, la Giunta, ma anche la struttura organizzativa, gli enti esterni, le altre istituzioni, le espressioni sociali e politiche presenti sul territorio. Ogni consigliere fa parte di tre commissioni (oggi due)
Viene regolata conseguentemente l’organizzazione della seduta della Commissione partendo dal numero legale e assicurando l’efficienza del suo finanziamento. Quando la Commissione svolge attività di indagine è richiesta la presenza della maggioranza dei componenti.


Art 22 e sgg. - Attività delle Commissioni. Tutti gli atti, escluso gli ordini del giorno, prima di andare in consiglio devono essere istruiti e discussi dalle Commissioni, entro termini definitivi – 15 gg- (possibilità tempi più lunghi per atti più importanti per l’attività consultiva, sempre individuazione commissione competente in via diretta ad esprimersi sulle proposte di deliberazione, le altre in via secondaria).
Per le proposte di deliberazione la procedure è stata costruita sulla base della legislazione vigente in materia di pareri preventivi (parere tecnico, parere contabile, parere revisori dei conti)
Per la funzione referente la Commissione diviene terminale delle iniziative , proposte e petizioni presentate da cittadini in base alle norme statutarie
L’attività redigente è ricollocata all’interno del ruolo specifico disegnato dalla legge per le Commissioni, con separazione certa del ruolo di iniziativa che spetta alla Giunta da un lato e ai consiglieri dall’altro. In questo senso è stato in parte aggiornato il procedimento delle proposte di delibera di iniziativa dei consiglieri.

Le commissioni speciali previste dallo Statuto vengono confermate ma è da evitare la loro silenziosa trasformazione in Commissioni sostanzialmente permanenti (anche per i costi che esse determinano) e quindi si è posto un termine certo e non prorogabile alla loro attività. Analoga disciplina per le Commissioni di indagine dove è però prevista la possibilità motivata di una proroga fino a 1 anno.


Art. 42 e segg. Viene eliminata la distinzione, assai formale e non sempre comprensibile, fra interrogazioni e interpellanze. Viene confermata, anche perché disciplinata dalla legge, l’interrogazione a risposta scritta a 30 gg. riducibile a 10, ma viene istituito un vero e proprio “question time” diverso da quello oggi previsto ma mai applicato perché macchinoso e complesso. Sarà formalizzata la presentazione delle domande di attualità, distinte dalle comunicazioni di attualità dei consiglieri. A esse sarà sempre dedicato un tempo specifico , 45 minuti nella proposta, (oggi 30 minuti per comunicazioni e domande d’attualità) e dato un rilievo importante nell’attività del Consiglio. Alle comunicazioni d’attualità sempre in apertura di seduta, viene dedicato un tempo specifico di 30 minuti.

Un tema da affrontare è relativo alla disciplina attuativa dell’11 comma dell’art. 82 che richiede di determinare quella che è l’effettiva partecipazione alla riunioni di Consiglio e Commissioni.

artt. 47 e segg. Riunioni del Consiglio: si è eliminato il sistema ormai inapplicabile della organizzazione dei lavori per sessioni (trovava origine nel TU del 1915 quando tempi competenze e materie erano diversi).
Viene invece mantenuta la possibilità della seduta in seconda convocazione (con maggioranza presenti minima prevista dalla legge che sarà di 12 consiglieri) , convocabile però già contestualmente alla convocazione ordinaria e attivabile nel caso di seduta andata deserta.
Resta la disposizione che caratterizza il Regolamento del Consiglio di Firenze il numero legale dei presenti per la validità delle deliberazioni assunte. Non è il numero minimo fissato dal TUEL ( 1/3 dei consiglieri assegnati:oggi 16 domani 12 consiglieri) bensì la metà dei consiglieri assegnati (oggi 23 domani 18) .
Da definire se nella seconda convocazione tale numero viene mantenuto o portato a 12
Si ricorda che invece è fissato dalla legge il numero dei voti che deve essere espresso per dare l’immediata esecutività alle deliberazioni approvate ( art. 134 TUEL oggi 24 domani 19) si è però previsto che anche tale votazione avvenga come le altre con sistema elettronico e non più per alzata di mano,, viste le contestazioni che alcune volte sono state espresse.
Analogamente si è puntualizzata la procedura per accertare se i capigruppo presenti condividono unanimemente la messa in votazione di una atto di indirizzo non iscritto all’odg della seduta.

Art. 74 e segg. Emendamenti. Si è cercato di semplificare distinguendo una disciplina generale e due specifiche disposizioni rispettivamente per emendamenti a proposte di deliberazione (qui da tener presente l’obbligo di acquisire preventivamente pareri richiesti dalla legge) e per proposte di mozione o risoluzioni. E’ stato formalizzato l’obbligo per i dirigenti competenti a essere presenti in aula quando si discutono proposte di deliberazione su cui hanno espresso pareri obbligatori.

Art. 86 e segg. Organizzazione dei gruppi per le risorse finanziarie assegnate. Le spese per i gruppi sono state ridotte dai 91.246 euro del 2008 agli 11.964 euro del 2013.
Si è tenuto conto anche dei risultati di un gruppo specifico di lavoro coordinato dal Vicepresidente vicario del consiglio. Il nuovo Regolamento recepisce i contenuti aderenti anche alle più recenti disposizioni legislative pur garantendo l’autonomia dei gruppi e la semplicità del funzionamento.

Art. 90 concerne i rapporti con i Consigli di Quartiere. Alcune proposte sono state avanzate dal presidente del CdQ 1. La commissione , in attesa di altre eventuali proposta, sta verificandone i contenuti"

 

(lb)

 


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