Devo solo attrezzarmi. Francesca Nannelli (PD): "A Firenze il quinto Convegno Nazionale sulla Dislessia col patrocinio del Comune di Firenze"

“Ho una caratteristica in più. Questo il titolo del quinto Convegno Nazionale sulla Dislessia tenutosi a Firenze mercoledì 16 marzo 2016 presso l'Obihall e organizzato da Pillole di Parole col patrocinio del Comune di Firenze.
La dislessia – ha spiegato la consigliera Pd Francesca Nannelli – è una condizione caratterizzata da marcata difficoltà nell’apprendimento della lettura, decodifica e comprensione del testo in presenza di normale intelligenza. Si manifesta con una lettura lenta e scorretta; errori frequenti possono essere l’inversione o la sostituzione di lettere. Di norma si presenta in associazione ad altre difficoltà, soprattutto nella scrittura e nel calcolo. A scuola il bambino incontra difficoltà nel copiare dalla lavagna, nel leggere la notazione musicale, simboli matematici e numeri. Comportamenti riferibili a scarsa motivazione o bassa autostima possono essere conseguenza delle difficoltà che il bambino incontra a causa della dislessia e che non gli vengono riconosciute. Durante attività che richiedono la lettura, un dislessico ha bisogno di molta più concentrazione, affaticandosi più rapidamente. Non è causata da un deficit di intelligenza o da problemi neurologici. Non è giudicabile come mancanza di impegno. Infatti, i bambini che ne soffrono non sono più stupidi o più pigri dei loro coetanei e non hanno problemi cognitivi.
In Italia ci sono circa due milioni di dislessici, di cui 350mila scolari. Tuttavia, in Italia la dislessia è ancora poco conosciuta. 
Leggere, scrivere e calcolare per noi sono atti così semplici, scontati e automatici che risulta difficile comprendere le difficoltà che riscontrano i ragazzi dislessici. 
Per loro la legge 170/2010 prevede giustamente l'utilizzo di strumenti compensativi che hanno lo scopo ultimo di garantire l'autonomia dello studente. 
Il metodo più semplice per comprendere gli strumenti compensativi è quello del parallelismo con gli occhiali. “Uno studente dislessico che usa gli strumenti compensativi è come un miope che utilizza gli occhiali”.
Giacomo Stella nel suo libro “La dislessia” scrive: “Gli insegnanti per accettare come dislessico un bambino con difficoltà di lettura gli chiedono di essere un piccolo Einstein, dimenticando che nemmeno gli insegnanti di Einstein si erano accorti di avere davanti un genio”.
L'obiettivo che dobbiamo raggiungere non è quello di portare i parametri di lettura e scrittura di una persona dislessica ai livelli di un normo-lettore, ma quello di acquisire strategie che gli permettano di studiare e apprendere indipendentemente da questi parametri.
Vittoria e Filippo hanno fondato nel 2012 l’Associazione Pillole di parole per promuovere attività informativa nel campo della dislessia. Citando le loro parole “L’associazione nasce dalla volontà di noi ragazzi a collaborare insieme e sostenerci con lo scopo di acquisire maggiore fiducia in noi stessi e raggiungere piccoli traguardi sia dare maggior informazione al prossimo”. Organizzano ogni anno il Convegno sulla dislessia e sono gli autori di un libro simpatico, divertente e coinvolgente. Nel titolo – conclude la consigliera Francesca Nannelli – è raccolta la volontà di andare oltre. L'acronimo D.S.A. che indica i Disturbi Specifici dell'Apprendimento è stato infatti sostituito con un proposito costruttivo e consapevole: Devo Solo Attrezzarmi”. (s.spa.)