Maggio Musicale. Cristina Scaletti (La Firenze viva): "A quanto ammontano i debiti verso artisti o soggetti esterni"

Presentata domanda a risposta immediata per il prossimo Consiglio comunale

La consigliera Cristina Scaletti (La Firenze viva) ha presentato presso gli Uffici del Consiglio comunale una domanda a risposta immediata (Question Time) da discutere nel prossimo Consiglio comunale, in cui torna sull’argomento della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino.

Prendendo spunto dalla protesta del baritono Richard Stuart che in un’invettiva contro i mali del momento cita tra le altre cose anche l’Opera di Firenze perché in debito con lui da un anno, la consigliera chiede all’amministrazione a quanto ammontino i debiti verso artisti o soggetti esterni. Inoltre, ricordando il decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91 coordinato con la legge di conversione 7 ottobre 2013, n. 112 recante: “Disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo” (la legge Bray) che “prevede nell’art 11 che la rinegoziazione e ristrutturazione del debito della fondazione che preveda uno stralcio del valore nominale complessivo del debito esistente al 31 dicembre 2012, comprensivo degli interessi maturati e degli eventuali interessi di mora, (previa verifica che nei rapporti con gli istituti bancari gli stessi non abbiano applicato nel corso degli anni interessi anatocistici sugli affidamenti concessi alla fondazione stessa) nella misura sufficiente ad assicurare, unitamente alle altre misure di cui al presente comma, la sostenibilità del piano di risanamento, nonché gli equilibri strutturali del bilancio, sia sotto il profilo patrimoniale che economico-finanziario della fondazione” la consigliera chiede all’amministrazione comunale “se sono stati verificati gli eventuali interessi anatocistici e se lo stralcio del debito delle banche di 14.5 milioni di euro dal debito del Maggio nei confronti delle banche è in qualche modo legato all’anatocismo”. (s.spa.)