Maggio Musicale, Silvia Noferi (M5S): "Il Sovrintendente Bianchi era meglio se continuava a tacere"

“Le sue argomentazioni sono confuse e sembrano il gioco di un prestigiatore invece che le linee di un manager pagato fior di quattrini; il teatro Goldoni c’è, non c’è, sarà venduto, poi affittato, poi riscattato.
Che dica le cose come stanno, in italiano, abbia il coraggio delle proprie azioni – sottolinea la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi intervenendo sulla vicenda del Maggio Musicale – invece di nascondersi dietro la grammatica e il tempo dei verbi.
Dica che vuole vendere il Teatro Goldoni, dica soprattutto che vuole trasformare il nuovo Teatro dell’Opera in un’autosalone o in un centro eventi, perché questa è la strada che ha già intrapreso.
Il fatto grave è che questa non è un’attività prevista nello Statuto della Fondazione, che dovrebbe divulgare “la diffusione dell'arte musicale e l'educazione musicale della collettività “ e proprio per questo riceve ogni anno ingenti finanziamenti pubblici.
La sua gestione ha pagato 700 mila Euro ad una società esterna per redigere il famigerato piano di risanamento ma allora per quale attività il Sovrintendente Bianchi percepisce 200 mila Euro l’anno? Per conferire incarichi a consulenti esterni?
Qualsiasi piano di risanamento redatto con criterio non può comportare cifre da 800.000 per incentivi all’esodo di 8 persone o mandare a casa i lavoratori senza far lavorare il periodo di preavviso.
Questi sono sprechi non risanamenti.
Nessuna gestione oculata può permettersi di licenziare dipendenti ed esporre la società ai rischi di cause legali temerarie, con aumenti di costi per avvocati e consulenze, come dimostrano le 28 cause legali intentate da ex dipendenti.
Questa – conclude la consigliera del M5S Silvia Noferi – è incapacità manageriale nella migliore delle ipotesi, rimane da capire se ci sono anche conflitti di interessi”. (s.spa.)