Auditorium Ottone Rosai, Amato (Gruppo Misto): "Ancora da chiarire le responsabilità. Soldi pubblici per un'opera inutilizzabile"

“La vicenda Rosai è ancora tutta da chiarire”. Lo annuncia la consigliera del gruppo misto Miriam Amato a seguito di una domanda di attualità in consiglio comunale. Il 12 settembre 2011 s’interrompono i lavori di scavo sotto la scuola Rosai di via dell’Arcovata perché, durante il consolidamento del sottosuolo, avvenuto “pompando” calcestruzzo, l’edificio si è sollevato di circa due centimetri e mezzo.
“L'amministrazione specifica che è stato eseguito un consolidamento passivo, dello strato di terreno tra la fondazione dell'edificio e le gallerie AV” riferisce Amato che ricorda un articolo dell’epoca: “Le attività svolte in cantiere hanno provocato dolosi danni a strutture e opere pubbliche di pubblico servizio, segnatamente la fognatura che sottoattraversava il cantiere di via Circondaria. Quella fognatura risulta essere stata interrotta e murata per la realizzazione di un pozzo di cantiere ed essere la causa di allagamenti e danneggiamenti nei locali interrati della scuola Rosai adiacente nei giorni di troppa pioggia”.
“Alla mia domanda, l'amministrazione ha risposto che sta ancora indagando – prosegue la consigliera – Tutto ciò è sconcertante, visto che nella stessa zona sono stati investiti 1.074.950,8 euro per il restauro del padiglione G, relativo al Padiglione dell’Auditorium Ottone Rosai, e 150.079,34 euro per gli arredi per un totale di 1.885.878 considerando anche il padiglione della palestra”.
“Inoltre l’assessore Giorgetti ha specificato che a causa di eventi di pioggia di eccezionale intensità, si sono registrati allagamenti del corridoio interrato, dove sono ubicati i servizi igienici, ma che le cause sono ancora in corso di individuazione. Inoltre in commissione cultura il 5 novembre 2015 l’Ingegnere Tartaglia ha confermato che probabilmente la causa è rilevabile nel sistema fognario e che verranno costruiti altri bagni per consentire la riapertura dell’Auditorium”.
“Approssimazione e superficialità progettuali o gravi errori politici? si domanda Miriam Amato che conclude: “Si sapeva dei danni alle fognature eppure l’amministrazione ha speso più di un milione di euro di soldi pubblici per un’opera che ad oggi non può ancora essere utilizzata a causa delle carenze del sistema fognario danneggiato dai lavoro per l'alta velocità. Purtroppo ancora ad oggi si assiste ad un rimpallo di responsabilità e a scelte discutibili: un brutto teatrino di cui faremmo volentieri a meno”. (s.spa.)