Omicidio stradale, la comunicazione in consiglio del consigliere Gallo (PD)

Questo il testo della comunicazione nel consiglio comunale di oggi sull'omicidio stradale da parte del consigliere PD Giampiero Gallo

 

"Nel parlare dell’approvazione della legge sull’omicidio stradale, voglio solo inizialmente sottolineare come questa sia una ulteriore prova del metodo del governo Renzi di approfondire i temi, e, una volta arrivati ad una discussione esaustiva, procedere ad una rapida approvazione. Un altro passo in avanti è l’espressione della volontà riformista del governo e del Partito Democratico alla sua guida. Qui l’elemento distintivo in più non è solo che la legge sia nata a Firenze come legge di iniziativa popolare, ma che si sia data voce ai genitori, ai parenti delle vittime; persone che conosciamo, con cui abbiamo pianto la perdita di Lorenzo, di Gabriele e con i quali abbiamo riconosciuto come nostre quelle vittime di cui leggiamo sui giornali quotidianamente purtroppo. 
Questa battaglia civile non si ferma qui: non ci fermeremo fino a quando la sicurezza stradale e l’assunzione della responsabilità personale delle proprie azioni non saranno parte della nostra convivenza. Non è giustizialismo: nessuna pena può mai restituire un ragazzo o una ragazza non solo all’affetto della propria famiglia, ma anche alle potenzialità che avevamo sognato per loro. Sembra banale riconoscere la necessità di riconoscere che i mezzi di trasporto sui quali saliamo sono vere e proprie armi cariche i cui effetti letali sono tanto maggiori quanto più alta è la velocità. La relazione fisica è semplice: i numeri sono noiosi e in maniera colpevole non prestiamo attenzione. Una tonnellata di massa di un’auto sprigiona una forza di 16 tonnellate a 30 KmH e di 90 tonnellate a 70 KmH. Anche il fatto stesso che ci riferiamo alle vittime come vittime della strada rivela che solleviamo un tappeto e nascondiamo la nostra incoscienza. 
Questi numeri noiosi parlano chiaro: in Italia più di mille omissioni di soccorso nel 2014 con 119 vittime. Dall'ISTAT sappiamo che "Nel primo semestre del 2015, si stima che siano poco meno di 85 mila gli incidenti stradali con lesioni a persone avvenuti in Italia. Il numero dei morti entro il trentesimo giorno è stimato in 1.596 casi, mentre i feriti ammontano a 119.599." E ancora, "Sulle strade urbane si sono rilevati il 76,1% degli incidenti, il 72,7% dei feriti e il 47,4% dei morti; questi ultimi sono in aumento del 7,4%, rispetto alla stesso periodo del 2014." In Europa parliamo della terza causa di morte, 350 persone al giorno, 127.000 l’anno. 6.500 bambini. Centinaia di migliaia di invalidi. Famiglie distrutte, vite spezzate, potenzialità deviate per sempre, costi economici, sociali ed emotivi incalcolabili. Quando ci battiamo per limiti di velocità a 30 KmH nei centri abitati, spesso veniamo insultati. Pensate alle 16 tonnellate che sono sempre un’enormità, ma sono molte meno delle 90 del colpo in canna delle nostre armi che usiamo con leggerezza. Le distrazioni a bordo, sintonizzare la radio, rispondere ad una telefonata leggere un sms, comporre un numero sulla tastiera equivalgono ad un uso criminale di queste armi. Tempi di reazione ritardati, una raffica pronta a falciare, non solo per alcol e droga. Da ribadire che l'inasprimento delle pene si applica per qualunque omicidio in presenza di una violazione del codice della strada.
Se questa sarà una buona legge o meno lo sapremo nel futuro. Si misurerà in riduzioni delle morti, non in aumento degli incarcerati per omicidio stradale. Avevamo bisogno di sapere che se da una parte ci sono i cosiddetti pirati della strada e dall’altra le vittime, noi siamo solidamente, senza se e senza ma, dalla parte delle vittime. Altre forze politiche non possono dire altrettanto: ne hanno fatto una questione di opposizione al governo Renzi, esultando davanti a quelle famiglie che chiedevano giustizia non vendetta; a quelle forze politiche che non riescono a concepire come ci siano argomenti che fanno appello alla coscienza civile del paese e non riescono ad evitare calcoli gretti, oggi diciamo: quando vi guardate allo specchio, la mattina, vergognatevi! Noi andiamo avanti per un paese civile, la legge sull’omicidio stradale è solo un primo passo". (fdr)