Silvia Noferi e Arianna Xekalos (M5S Firenze): "Le risposte alle nostre interrogazioni sulla fusione di Mukki con Centrale del Latte di Torino non ci convincono"

“Il progetto di fusione della Centrale del Latte di Firenze (CLF) con la Centrale del Latte di Torino (CLT) a cui avevamo dato il nostro voto favorevole in Consiglio Comunale ci vede oggi abbastanza perplessi. I dubbi – spiegano le consigliere del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi ed Arianna Xekalos – sono sorti dopo la lettura dei Patti Parasociali nei quali non viene fatta menzione né della tutela dei livelli occupazionali dei dipendenti né della filiera dei piccoli produttori locali di CLF; il fatto che le buone intenzioni a riguardo vengano espresse nella relazione al progetto di fusione del cda di Mukki non è un vincolante, come non lo può essere il parere di un cda di una società che non esisterà più, questo è evidente anche a chi non è esperto di grande finanza.
Un’altra criticità di questi Patti la troviamo nella composizione del futuro cda della società post-fusione: non solo verranno mantenuti in carica gli stessi Presidente e Vice-Presidente della CLT per designazione nominativa (il fatto che siano anche azionisti sembra irrilevante ma non lo è) ma i membri del nuovo cda designati dai soci di CLF saranno solo 4 su 14, quindi una netta minoranza. Se ciò non bastasse anche nel ramo d’azienda che da Mukki diventerà Centrale del Latte Toscana, il controllo da parte dei soci di Torino sarà importante, sia attraverso la nomina del Vice-Presidente del cda sia del Presidente del Collegio Sindacale.
Il Piano Industriale che dovrebbe essere parte integrante del progetto di fusione per tutelare tutti i portatori di interesse locali, soci, lavoratori e piccoli allevatori, in virtù anche della completa mancanza di controllo nella società post-fusione da parte dei soci e degli amministratori toscani per il momento non esiste, si vedrà, dice, fra qualche settimana.
Si sta operando al contrario, prima la fusione, poi il patto industriale, come se la “regia” dell’operazione fosse soltanto quella di vendere a tutti costi per scongiurare la vendita delle azioni a società concorrenti che potrebbero essere interessate più allo smantellamento del polo produttivo che al suo sviluppo. Noi del M5S vogliamo di più, vogliamo che la produzione rimanga in Toscana, che sia tutelata la qualità del latte a garanzia dei consumatori, che i lavoratori non facciano le spese di eventuali scelte manageriali sbagliate (si dovrà pur scrivere qualcosa del mantenimento del contratto aziendale!) e che i soci (ergo, il Comune di Firenze) non perdano il valore nominale delle azioni.Tutto questo si potrà realizzare solo redigendo Patti Parasociali equi per i rapporti di forza fra i soci e un preciso e dettagliato Piano Industriale.
Il M5S di Firenze – concludono le consigliere Noferi e Xekalos – non vuole solo scongiurare la vendita delle azioni alle società “cannibali” ma anche la vendita di azioni a società principalmente finanziarie; la crescita e lo sviluppo economico devono passare necessariamente dallo sviluppo industriale”. (s.spa.)