Concorso scuola 2016. Francesca Nannelli (PD): "Se l'obiettivo è selezionare i docenti migliori non verrà raggiunto con questo provvedimento inutile e mal strutturato"

“Il giorno 26 febbraio 2016 sono usciti i bandi del Concorso Scuola ed è nostro compito richiamare l’attenzione su un tema così delicato, pur non essendo il Consiglio Comunale la sede preposta a discutere e sciogliere questi temi.
Il concorso – spiega la consigliera PD Francesca Nannelli – è da sempre lo strumento da utilizzare per accedere al pubblico impiego, per garantire trasparenza ed equità; ma questo Concorsone (Concorso Faraone) è assolutamente non opportuno. Il bando non è stato accolto come una vittoria, non ha destato nei potenziali partecipanti la voglia di affrontarlo in vista di una annosa speranza di stabilizzazione. E’ invece una sconfitta per svariati motivi e su numerosi fronti:
i concorrenti sono i Docenti abilitati di seconda fascia delle G.I., che non sono “listarelle” come sostiene il Sottosegretario all'Istruzione, ma Graduatorie Statali, frutto di titoli di studio e anni di servizio;
questi insegnanti sono rimasti esclusi dal piano di stabilizzazione e a questi ultimi il MIUR aveva detto: “ Investite tempo e risorse nell’abilitazione, vi sarà garantito un percorso di inserimento nelle G.A.E.”.
questi docenti coprono più della metà delle 140 mila supplenze annuali nella scuola. Da anni.
Per questi insegnanti la stessa legge 107 riconosce a tutti gli abilitati il diritto ad una disciplina transitoria per il reclutamento.
I concorrenti sono chiamati ad affrontare le prove in pieno anno scolastico e con tempi di preparazione troppo ristretti.
La vicenda si è complicata, se possibile, con la pubblicazione delle nuove classi di concorso, che ha escluso a priori insegnanti abilitati, validi e preparati.
La Corte di Giustizia Europea, con la sentenza di Novembre 2014, ha sottolineato le carenze di reclutamento del personale nel Sistema Scolastico Italiano e ha ribadito il diritto alla stabilizzazione dei lavoratori assunti a tempo determinato per più di tre anni. Nonostante ciò, l’unica via d’uscita praticabile è vincere il concorso, nel quale, tra l’altro, non viene adeguatamente riconosciuto il valore del servizio svolto.
E’ stato ufficialmente riconosciuto che: “Abbiamo fatto dei pasticci sulla Scuola”. E allora perché il MIUR si è ostinato a bandire questo concorso immotivato? Perché si è scelto di non riconoscere merito al servizio istruendo un concorso per titoli? Perché questo inutile spreco di energie umane e risorse pubbliche?
“L’insegnante è la persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che possiede suo figlio: il suo cervello. Glielo affida perché lo trasformi in un oggetto pensante. Ma l’insegnante è anche la persona alla quale lo Stato affida la sua cosa più preziosa: la collettività dei cervelli, perché diventino il paese di domani.” Così scrive Piero Angela.
Concludo affermando che se davvero l’obiettivo è selezionare i docenti migliori, non verrà raggiunto con questo provvedimento – conclude la consigliera Francesca Nannelli – inutile e mal strutturato”. (s.spa.)