Armentano (PD): "Il professor Massimo Inguscio nuovo presidente del CNR"

"Un orgoglio per la nostra Università e la nostra città. Ora puntiamo sui giovani per sviluppare la ricerca"

Questo l'intervento del consigliere PD Nicola Armentano, presidente della commissione sanità


“Il nuovo presidente del CNR, il più rinomato e importante centro di ricerca nazionale, parla fiorentino, sarà il Professor Massimo Inguscio, leccese di nascita, ma fiorentino d’adozione, da anni punto di riferimento della nostra università nell’ambito della fisica.
Un curriculum ineccepibile, 270 pubblicazioni all’attivo e una grande visibilità internazionale.
Non a caso è stato nominato a capo del nostro ente nazionale più prestigioso, un vanto per la nostra città e per la nostra Università che continua in quella grande tradizione di formare grandi professionalità.
Cofondatore del LENS (oggi diretto dal professor Francesco Pavone) sorto sulle colline di Arcetri e oggi ubicato nel Polo Scientifico Universitario, centro di ricerca per eccellenza in ambito Europeo, una sorta di punto d’incontro per alcune delle migliori menti europee.
Pur non nascondendo la commozione, il suo primo invito da presidente, è stato quello di puntualizzare che è necessario far ripartire la ricerca, proprio avocando a se quella missione che è propria dell’Università oltre a quella di formare ed informare; ed io aggiungo che per fare ricerca sarà fondamentale investire risorse, garantire sicurezza in termini di continuità ai giovani ricercatori, fornendo loro valide strumentazioni per sviluppare progetti e idee. Nel contempo garantire servizi e infrastrutture in prossimità dei siti dove si fa ricerca per facilitarne la fruizione.
Ma soprattutto credere nei giovani, perchésono concorde con ciò che dice il Prof. Inguscio, sono privi di incrostazioni, pieni di entusiasmo. Servirà coraggio e intuizione, ma soprattutto un programma con aspettative non temporizzate.
Solo così insieme alla meritocrazia potremmo essere competitivi e attrarre risorse; saranno loro stessi, i giovani ricercatori, gli scienziati ad essere attrattori di investimenti.
Ecco perché non possiamo aspettare di metterli in condizione di restare e di credere che anche qui si può fare ricerca, quella ricerca, come disse Rita Levi Montalcini, intesa come strumento di conoscenza e non oggetto di competizione e strumento di potere”. (fdr)