Giorno del Ricordo. Francesca Paolieri (vice capogruppo PD): "Tanti gli italiani costretti a fare i conti con le atrocità delle foibe e dell'esodo a cui furono obbligati"
La vice capogruppo PD Francesca Paolieri interviene sul Giorno del ricordo. “L’Istria e tutte le terre del confine orientale sono state teatro di violenze e atrocità fin dalla fine della prima guerra mondiale; terre che hanno vissuto la furia omicida nazista e fascista e le repressioni da parte delle popolazioni slave. Popolazioni – aggiunge Francesca Paolieri – che hanno visto nel loro territorio la presenza dell’unico lager nazista italiano (la risiera di San Sabba) e delle foibe. Per tutti questi motivi è importante commemorare il giorno del ricordo, perché la seconda guerra mondiale nella Venezia Giulia, nell’Istria e nella Dalmazia, se possibile, è stata una guerra più dura che in altre regioni. Da ricordare che nel ‘45, mentre il resto degli italiani festeggiava la fine della guerra e la liberazione dal nazi fascismo, gli italiani di queste terre dovevano ancora fare i conti con le atrocità delle foibe e dell’esodo a cui furono obbligati. Il dramma delle foibe è ben descritto dalle parole di Sergio Rusich, sopravvissuto al campo di concentramento di Flossenburg d esule di Pola: “le foibe: è difficile dire se vi era un’organizzazione centralizzata e responsabile o vi fu un’esplosione spontanea, sorta qua e là dove più accentuato vi era l’odio verso gli italiani e i fascisti. Certamente vi fu l’una e l’altra in un’Istria senza più autorità ed abbandonata ad ogni atrocità. Le foibe sono il sinonimo di vendetta atroce, di violenza, di insaziabile desiderio di sangue e torture, di distruzione cannibalesca delle carni del nemico politico [...] la dittatura fascista aveva rovinato tutto della coesistenza tra i popoli, che bisognava invece mantenere, perché l’Istria è terra di confine”. (s.spa.)