Giorno del Ricordo, Torselli (FdI-An): "I nonni di chi oggi impartisce lezioni di accoglienza e solidarietà versavano il latte sui binari ferroviari perché non venisse dato ai figli degli esuli istriani, giuliani e dalmati"

"Dagli errori e dagli orrori del passato impariamo a trarre lezioni e non retorica"

"L'Italia non sarà mai un paese normale, almeno fino a quando non avremo il coraggio di fare i conti col passato usando, per tutti gli errori e per tutti gli orrori, la stessa bilancia. Ma soprattutto l'Italia sarà un paese normale quando dagli errori del passato impareremo a trarre insegnamenti e non solo bieca retorica. Certo, ad ammettere gli errori ci vuole coraggio, molto più coraggio che non a trincerarsi dietro uno slogan; ma se vogliamo, dopo dopo settant'anni e tre o quattro generazioni, uscire finalmente dalla guerra civile italiana e consegnare una volta per tutte il Novecento ai libri di storia, è proprio il coraggio quello che serve". Così Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale in consiglio comunale, in occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo.

"Ci vuole coraggio - ha aggiunto Torselli - ad ammettere che in Italia vi è ancora una minoranza politica che pensa sia giusto spaccare le lapidi in ricordo dei 30.000 gettati vivi nelle cavità carsiche denominate foibe, perché questa gente non deve essere ricordata. Ci vuole coraggio per dire che i 'nonni' di alcuni tra coloro che oggi si riempiono la bocca di 'solidarietà' e di 'accoglienza' versavano il latte, raccolto dalle associazioni umanitarie per salvare dalla disidratazione i neonati che avevano affrontato il lungo viaggio in treno dall'Istria, dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia, per terra e sui binari ferroviari perché i 'figli dei fascisti' dovevano morire". (fdr)