Maggio Musicale, Torselli (FdI-An): "Inserire l'offerta culturale all'interno dei pacchetti turistici e congressuali: perché il PD è contrario?"

"Il Sindaco denuncia l'assenza di sponsorizzazioni e finanziamenti da parte di privati, ma il Partito Democratico boccia un ordine del giorno di Fratelli d'Italia che avrebbe reso più appetibili questi investimenti"

"Dalle grandi operazioni di rilancio della Fondazione del Maggio Fiorentino, presentate oggi in consiglio comunale dal Sindaco Nardella, emergono grandi assenti: sono i finanziamenti e le sponsorizzazioni da parte dei privati, definiti dallo stesso sindaco molto scarsi. E se l'offerta culturale di un'eccellenza come il Maggio Musicale, in una città unica al mondo come Firenze, non è appetibile agli investimenti ed alle sponsorizzazioni private, significa che qualcosa evidentemente non funziona". Così Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, replica alla comunicazione del Sindaco Nardella in consiglio comunale.

"Se vogliamo rendere appetibile ai privati il Maggio Musicale - spiega Torselli - dobbiamo inserire l'offerta artistica all'interno di pacchetti che comprendano anche altre offerte, soprattutto nell'ambito turistico-congressuale, finalizzate a rendere ancora più unica la location fiorentina, cosa che purtroppo fino ad oggi è mancata, non solo per colpa del Maggio, ma anche di come sono state gestite altre aziende (Firenze Fiera) che avrebbero potuto fare tutto questo".

"Abbiamo presentato - conclude Torselli - un ordine del giorno che, raccogliendo le preoccupazioni del Sindaco, chiedesse di includere l'offerta artistica del Maggio Musicale all'interno di pacchetti turistico-congressuali rivolti a soggetti privati che, acquistandoli, avrebbero finanziato così il nostro ente lirico-sinfonico. Perché il Partito Democratico ha respinto questa proposta? I consiglieri del PD non condividono l'analisi del Sindaco sull'assenza di finanziamenti privati al Maggio? Non ci resta che sperare che la confusione in aula al momento del voto e la conseguente impossibilità di presentare dignitosamente l'atto, lo abbiano reso poco comprensibile, altrimenti ci sarebbe davvero di che preoccuparsi...". (fdr)