Maggio Musicale, Cristina Scaletti (La Firenze viva): "Poca trasparenza e l'orgoglio ferito dei fiorentini"
Questo l'intervento della consigliera Cristina Scaletti in seguito alla comunicazione del sindaco Nardella sul Maggio Musicale
“Il sindaco invita i fiorentini a smetterla con le polemiche e ad avere un moto di orgoglio verso la città e verso il Maggio Musicale Fiorentino. Il fatto è che non è vero che i fiorentini non sono orgogliosi della loro città, dei monumenti, delle piazze, della storia. Sono orgogliosi del Maggio Musicale come lo sono della loro squadra. I fiorentini sono passionali e se le cose non vanno se ne dolgono. E se sono polemici lo sono per amore.
E sul Maggio non c’è mai stata chiarezza. A fronte di un finanziamento pubblico (tra Stato, Regione, Comune) fra i più alti mai visti nel panorama culturale, non abbiamo in mano un solo documento, né il piano di risanamento né il bilancio previsionale 2016. Non sappiamo niente e assistiamo a una continua rincorsa all’intervento pubblico, finanziario o politico. Di fronte al finanziamento pubblico quale è stato l’intervento sostanziale, culturale, artistico, di visione in grado di caratterizzare l’operato del sovrintendente e rilanciare il Teatro nel panorama mondiale?
Il sindaco è stato costretto a rincorrere continuamente il sovrintendente: Bianchi non è presente alla visita del super commissario Pinelli e tocca al sindaco rimediare alla gaffe istituzionale; Bianchi dice che Mehta deve andarsene e tocca al sindaco precipitarsi al San Carlo a Napoli a rimediare l'offesa al Maestro; leggiamo sui giornali che delle sponsorship previste non c’è traccia e oggi il sindaco deve invitare grandi aziende a sponsorizzare il Teatro. I costi di gestione si fanno stellari e il sindaco è costretto a immaginare una convenzione garantendo di affittare il teatro per aumentarne le entrate.
I debiti diminuiscono grazie a uno stralcio da parte delle banche di 14.5 milioni di euro, anche questo figlio di una verosimile mediazione istituzionale. Ma restano 59 milioni di debito e in base alla legge 112 del 2013 non sarà possibile un nuovo indebitamento.
Ma qual è il merito di chi gestisce il Maggio? Quali interventi di rilancio artistico e culturale e di visione sono stati effettuati dal sovrintendente tali da soddisfare la sua speranza di farne gioiello attrattivo per il mondo e per gli sponsor?
Quale la missione di questo Teatro? Non abbiamo più il corpo di ballo, viene contratta la durata del Festival.
In un’intervista, alla domanda del perché non venissero mostrati i conti ai consiglieri Bianchi risponde che in un’azienda si comunica al Cda non al pubblico. Ebbene il pubblico è la città di Firenze, i cittadini italiani che finanziano questa Istituzione culturale e questa risposta li offende e li ferisce profondamente. Nel cuore e nell’orgoglio”. (fdr)