Emergenza carceri. Nicola Armentano (PD): "Mettendo attenzione e cura per la persona possiamo buttare le basi per futuro migliore"

"E lo sport potrà essere un grande strumento"

Dalla situazione d'emergenza in carcere – sottolinea il consigliere PD Nicola Armentano – dobbiamo uscirne pensando di non trovarsi costantemente in questa situazione. Occorre maggior attenzione alla cura della persona: punto fondamentale per non sentirsi abbandonati per riappropriarsi di autostima, elemento per poter credere in un futuro diverso.
Credo – aggiunge il consigliere Armentano – sia necessario aumentare la sinergia tra assistenza sanitaria e carceri. Occorre informare su buone pratiche e corretti stili di vita; rischi di malattie sessuali e non solo.
Il sovraffollamento provoca l'aumento di suicidi e atti di autolesionismo, per questo sono necessari investimenti strutturali per evitare il rischio di altre sanzioni da parte della Corte europea. E' una sfida da non poter perdere. Esistono progetti unici di inclusione e reinserimento che non possono essere dispersi e dobbiamo lavorare per progettare altro, per aiutare chi è detenuto ad affrontare un percorso che gli servirà dopo aver scontato la giusta pena.
Bello quanto fatto dalla FIGC Lombardia che permetterà di far giocare detenuti dentro le case circondariali ma anche fuori. Una scelta di grande coraggio che comporta grossi rischi ma anche una grande opportunità per sentirsi, attraverso lo sport, per poche ore, non diversi!
La detenzione deve avere, come fine, il reinserimento ed il mantenimento del valore giusto proprio di ogni persona per continuare a pensare, a sperare di potersi riappropriare di una stima persa nei propri confronti.
Solo prevedendo strumenti efficaci e minuziosi per garantire un'integrità salutistica, ossia condizioni umane in linea come si fa con qualsiasi altro cittadino si può generare fiducia per un futuro diverso e decorso.
Bisogna creare presupposti essenziali per determinare che la detenzione diventi luogo di riabilitazione efficace e poter buttare le basi e possano ricrearsi quelle condizioni perse per facilitare una fiducia in loro per riappropriarsi di valori persi dobbiamo preoccuparci di credere che come persone sono ancora da considerare e non possono essere umiliate e private della dignità della persona.
Occorre garantire la salubrità struttura e conseguentemente la loro salute. Solo così avremmo forse fatto un pezzo di strada per evitare che questi detenuti non ricadano, domani, negli stessi errori.
Favorire realtà culturali e sportive dentro il luogo di detenzione: rugby e sport o altro per poter offrire loro una buona acquisizione attraverso lo sport di valori etici utili per un loro recupero inclusivo una volta scontata la pena.
Una sorta di educazione attraverso lo sport – continua Armentano – grazie all'impegno di realtà e associazioni sportive che mettono al loro servizio e a disposizione dei detenuti i loro profili tecnici e non solo, riuscendo a portare dentro il carcere simboli di sport di alto livello.
Coordinamento con una cabina regia fatta da istituzioni e associazioni per un continuo monitoraggio delle condizioni interne.
Attenzione anche per i tanti operatori e dipendenti che transitano dentro la struttura per salvaguardare la loro integrità è quella dei cittadini delle loro rispettive comunità di afferenza.
Attenzione alla cura della persona per buttare le basi per un futuro migliore. E lo sport potrà essere un grande strumento. (s.spa.)