Infanzia, Giachi: «Le gestioni con appalti rimangono a titolarità pubblica. E la qualità rimane altissima»
«Le gestioni con appalti rimangono a titolarità pubblica: il servizio rimane dunque pubblico ed è l’ente pubblico che ne risponde. Non si tratta di privatizzazioni. E la qualità rimane altissima, al pari della gestione diretta». Lo ha detto la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi replicando alle dichiarazioni del capogruoppo di ‘Sì Toscana a Sinistra’ Tommaso Fattori e di alcuni esponenti di Sel.
«Il nuovo modello di gestione, come risulta dal monitoraggio effettuato dai nostri ufficidall’apertura dell’anno scolastico fino allo scorso dicembre – ha sottolineato la vicesindaca – si sta rivelando efficace soprattutto perché sono state immesse nuove energie nel servizio e sono emersi spunti per servizi innovativi collegati alla contemporaneità. Si è dato vita a un'organizzazione complessa che presenta anche elementi critici, ma che ci ha consentito di far fronte ai bisogni educativi di tutti i nostri piccoli cittadini. Senza dimenticare che un secondo monitoraggio è ancora in corso ed è condotto in collaborazione col dipartimento di scienze della formazione e psicologia dell’università di Firenze».
«Quanto alle cosiddette ‘cooperative amiche’ – ha aggiunto – si tratta di affermazioni gravi che è troppo facile fare così tanto per dire, senza circostanziare. Chi ha usato queste parole deve renderne conto. Il Comune usa gli strumenti che la legge consente e prevede: le nostre gare d’appalto nei servizi educativi sono esemplari.
È vero che devono migliorare le condizioni dei lavoratori del privato sociale ma non lo si fa certo trasformandoli in dipendenti pubblici. Lo si fa, piuttostrio, lavorando sui contratti collettivi del privato sociale».
«Quanto poi alle politiche del PD sulla scuola, nessun finanziamento è stato distratto dalla scuola pubblica verso la privata – ha concluso la vicesindaca – il sistema ha ricevuto in questo ultimo anno finanziamenti e attenzione senza precedenti: tre miliardi di investimenti sull’edilizia scolastica, e il concorso per insegnanti più imponente della nostrastoria con 67mila posti a concorso. Di cosa si sta parlando? Credo che i cittadini siano stufi di chiacchiere e fuffa ideologica come quella che sentiamo anche oggi». (fn)