Gruppi di opposizione: Il sovrintendente, ex commissario di fatto commissariato
Dopo la commissione cultura anche la commissione controllo boccia la mozione congiunta dell’opposizione che chiedeva coerenza al Sindaco dopo che lo stesso aveva preso le distanze nei confronti del sovrintendente della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino relativamente alla scellerata ipotesi avanzata da Bianchi di allontanare il Maestro Mehta.
Se il Sindaco è dovuto intervenire per evitare che il sovrintendente, esercitando le funzioni che gli sono proprie, agisse nei confronti del Maestro Mehta, altrettanto ha dovuto fare il consiglio comunale votando all’unanimità una mozione che invitasse a sanare l’ingiustizia nei confronti di due ballerini del Maggio senza dimenticare le posizioni durissime della senatrice Di Giorgi rispetto all’abolizione del corpo di ballo e della mancata trasmissione di informazioni relativamente alle varie scelte del sovrintendente.
Tutte queste ingerenze rispetto all’operato di Bianchi che non possiamo non leggere come delegittimazioni – sottolineano i consiglieri dei Gruppi consiliari La Scaletti, la Firenze viva; Fratelli d’Italia; Movimento 5 Stelle; Forza Italia; Firenze Riparte a Sinistra; Gruppo Misto – evidenziano chiaramente una crepa nel necessario clima di fiducia tra i vari livelli di governo che tra l’altro finanziano pesantemente il maggio e il sovrintendente.
A questo si aggiunge che il sovrintendente non era presente, disattendendo un altro dei suoi compiti statutari all’incontro con il supercommissario Pinelli che tra le altre cose ha fatto notare il mancato rispetto del pareggio di bilancio ancor più grave sapendo che il Maggio ha ottenuto il contributo economico più alto di tutte le fondazioni lirico sinfoniche.
Senza considerare lo scarsissimo contributo che il sovrintendente è riuscito ad ottenere dai privati.
Sentiamo ancora vicini gli echi del passato – concludono i consiglieri dei gruppi d’opposizione – e troppe similitudini ci spingono ad essere preoccupati. Dopo la Colombo anche Bianchi sembra essere figlio di una scarsa lungimiranza nella scelta della guida di una delle più importanti Istituzioni culturali della nostra città. (s.spa.)